Abbiamo vissuto momenti difficili e dolorosi dai quali ci siamo lentamente risollevando. Il nostro Ateneo ha dovuto fare i conti con grandi cambiamenti e trasformazioni, ma il senso di appartenenza alla comunità universitaria non è mai venuto meno e, allo stesso modo, l’impegno di tutti, studenti, docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo. Siamo particolarmente orgogliosi di aver registrato un plauso da parte dei rappresentanti degli studenti rispetto alla capacità del nostro Ateneo di far fronte all’emergenza.
Se prima l’Università degli Studi di Brescia era la sede fisica delle nostre attività, in questi mesi l’Ateneo è virtualmente entrato nelle nostre case con le lezioni, gli esami online e il lavoro agile.
Non tutte le attività, però, sono potute proseguire regolarmente a distanza ed alcune di esse hanno risentito più pesantemente degli effetti del lockdown. L’attività dei ricercatori, ad esempio, è stata inevitabilmente condizionata dall’entrata in vigore delle doverose misure di contenimento preventive e precauzionali.
Ora che con la cosiddetta “Fase 2” la ripresa economica e sociale è un’urgenza e insieme una sfida, le Università sono ancora chiamate a dare un contributo insostituibile.
Con i fondi del 5 per mille che raccoglieremo nel 2020 contribuiremo a sostenere i ricercatori a tempo determinato, sia per aumentare le possibilità di nuove assunzioni, che per consentire la prosecuzione dei contratti in essere per coloro i quali sono stati costretti ad interrompere le proprie attività di ricerca a causa del lockdown.
Per questo ti invito a promuovere presso chiunque conosci la campagna del 5 per mille all’Università degli Studi di Brescia.
La ricerca non si ferma.
Grazie per l’aiuto che vorrai darci.
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Puoi inoltre aggiungere alla firma della posta elettronica il banner animato dedicato alla campagna.