I laureati magistrali in Ingegneria gestionale devono essere capaci di applicare le loro conoscenze, capacità di comprensione e abilità nel risolvere problemi a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti più ampi (o interdisciplinari) connessi al proprio settore di studio.
Uno degli scopi dell'impostazione didattica del corso di studio è infatti quello di sollecitare la partecipazione attiva degli allievi e la loro capacità di elaborazione autonoma. Pertanto il laureato sarà in grado di applicare le conoscenze acquisite, anche integrando conoscenze diverse, ad esempio per: (i) ottimizzare un sistema articolato e differenziato di risorse a fini produttivi; (ii) gestire, in collaborazione con altri, un sistema complesso, quale un sistema produttivo di beni e servizi; (iii) progettare l'organizzazione produttiva e gestire il fattore umano.
I laureati dovranno saper utilizzare queste capacità applicative anche in aree nuove ed emergenti della loro specializzazione quali ad esempio: (i) il miglioramento della competitività aziendale nell'era della globalizzazione; (ii) lo spostamento dei consumi energetici industriali verso le fonti rinnovabili; (iii) le applicazioni aziendali evolute dell'information and communication technology.
L'acquisizione di queste capacità di applicare conoscenza e comprensione avverrà soprattutto attraverso le esercitazioni dei corsi dove, acquisiti gli strumenti concettuali, gli allievi vengono posti di fronte a casistiche concrete sempre più complesse, per le quali dovranno proporre soluzioni complete di tipo progettuale o gestionale, anche attraverso l'impiego di software di simulazione e calcolo. Ulteriori opportunità in questo senso sono offerte dalle attività di laboratorio previste - ad esempio nel settore dell'impiantistica e della produzione o in quello dell'economia ed organizzazione aziendale - nelle quali verranno stimolate le capacità di interagire in gruppo con gli altri studenti. Attraverso il confronto con i docenti, nella revisione critica delle scelte operate, si affinerà poi la capacità di applicare i concetti appresi, di tener conto anche di elementi non puramente tecnici - quali quelli imposti da vincoli di tipo legislativo o economico oppure dalla presenza del fattore umano tra i fattori della produzione - si maturerà la padronanza delle tecniche applicabili nei diversi casi e la consapevolezza delle loro limitazioni. Il momento formativo culminante sarà poi costituito dal lavoro di preparazione della tesi di laurea magistrale che rappresenta il punto di arrivo per la messa a punto e la verifica delle abilità maturate, con l'aggiunta di eventuali spunti inerenti innovazione e ricerca.
La verifica delle capacità acquisite avviene: nelle prove in itinere; nelle esercitazioni, incluse quelle che avvengono in laboratorio, che prevedono lo svolgimento di compiti specifici nei quali l'allievo dimostra la padronanza di argomenti, strumenti, metodologie ed autonomia critica; nelle periodiche revisioni dei progetti attraverso la discussione con il docente; in sede di esami di profitto, attraverso le prove scritte ed orali e le discussioni progettuali e infine nella preparazione e discussione della tesi di laurea che, in molti casi, viene associata ad una attività di stage esterno presso aziende/professionisti/enti.