L'Economia Aziendale deriva ab antiquo dalle Ragionerie e dalle Tecniche amministrativo-gestionali. Essa si forma poi organicamente fra fine '800 e 1950 prima in Germania e poi in Italia, ad opera di studiosi quali Schmalenbach, Nicklisch, Besta, Cerboni, Zappa; fra i nostri più vicini predecessori Pietro Onida, Aldo Amaduzzi, Carlo Masini.
Non estranea alla sua formazione, oltre alla derivazione citata, anche l'opposizione alle teorie 1) marxiste, 2) storiciste, 3) dell'economia marginalista c.d. pura di Menger, Walras, Edgeworth, Pareto, Marshall e altri (Marshall era il Maestro di J.M. Keynes).
I contenuti dell'Economia Aziendale possono riguardare due distinti : a), minor, cioè tutte le imprese quali unità produttrici di beni economici nello spazio-tempo (imprese industriali, bancarie, assicurative, di trasporti, turistiche, di intrattenimento et al.); b) maior, cioè tutte le aziende quali unità economiche del sistema: oltre alle citate Imprese, anche le Famiglie e le Amministrazioni Pubbliche dai comuni allo Stato.
L'Economia aziendale si radica nel metodo induttivo-deduttivo (sintetico secondo Benedetto Croce), e del perimetro di cui si occupa (il minor o il maior) detta per le unità considerate le leggi di equilibrio dinamico, di crescita, di sviluppo. In tal modo si pone come alternativa a tutta la Micro-economia e come almeno complementare alla Macroeconomia.
Questa disciplina scientifica non esiste nel mondo anglosassone.