L'Economia Aziendale, originatasi in Germania alla fine dell'Ottocento, poi
amplius in Italia (e in altre nazioni) dagli anni '20 del Novecento ma sconosciuta al mondo
anglosassone, è la scienza teorico-pratica che studia le aggregazioni economico-sociali
dette aziende nel loro più ampio perimetro husserliano: la Famiglia (azienda domestico-
patrimoniale), le Imprese (aziende di produzione di redditi e di riproduzione di capitali),
infine lo Stato e le di lui partizioni politiche (aziende territoriali).
Radicata nelle quantità economiche fra cui principalmente il reddito, e nel metodo
induttivo-deduttivo sintetico (Benedetto Croce) nonché storiografico (Giannessi), essa
utilizza quale misura la moneta individuata nel momento dello scambio, inteso quale fonte
originaria di prezzi-costo e prezzi-ricavo, di variazioni di moneta e di debito-credito. A tal
fine le tecniche cui fa operativamente ricorso sono la Ragioneria, le Matematiche
Finanziaria e Attuariale, la Statistica Metodologica.
Tesa a interpretare la dinamica delle aziende nello spazio-tempo sulla base del
binomio ef icacia-ef icienza, essa ambisce non solo a individuarne le leggi di
comportamento (scienza interpretativa), ma anche a orientarne le prassi, divenendo così
scienza normativa. Così facendo, essa si pone quale contraltare della microeconomia
(soprattutto neoclassica) e infine complementare alla Macroeconomia.