L’insegnamento mira ad assicurare allo studente un’adeguata conoscenza dell’organizzazione costituzionale dei poteri di livello sovranazionale europeo nonché dei profili costituzionalistici del diritto europeo, inteso non soltanto come “diritto costituzionale” dell’Unione europea (e della CEDU) ma anche come diritto del patrimonio costituzionale europeo, in riferimento alle tradizioni costituzionali comuni e alla circolazione e reciproca contaminazione, nello spazio giuridico europeo, dei modelli di organizzazione dei poteri e di tutela dei diritti. Tale obiettivo formativo è strettamente associato agli obiettivi formativi specifici del corso di laurea, che mirano appunto a “una solida conoscenza degli elementi della cultura giuridica di base, nazionale ed europea, tale da consentire di ricondurre il dato casistico ai principi generali dell’ordinamento giuridico contemporaneo” ; nonché di “possedere adeguate conoscenze degli aspetti istituzionali ed organizzativi degli ordinamenti giudiziari” (e oltre a ciò, in questo caso, anche degli ordinamenti tout court).
L'insegnamento ha ad oggetto i caratteri fondamentali del diritto costituzionale europeo, concentrandosi soprattutto sui seguenti argomenti: le peculiarità dell'ordinamento sovranazionale europeo e la natura ibrida dello stesso "ente" Unione europea rispetto ad altri enti (lo stato federale, la confederazione di stati, le mere organizzazioni internazionali); la sua organizzazione istituzionale considerata in ottica costituzionalistica e comparativa alla stregua di una peculiare "forma di governo"; il suo sistema delle fonti e dunque anche sul rapporto tra le fonti dell'Unione e le fonti interne. Il corso vuole altresì mettere in luce quel processo di reciproca contaminazione tra il livello ordinamentale sovranazionale e i livelli degli ordinamenti nazionali che è alimentato dal dialogo tra le corti, dalle tradizioni costituzionali comuni, dalla circolazione dei modelli giuridici dovuta anche alla diffusione del metodo comparativo (soprattutto nell'argomentazione dottrinale e giudiziale).
Per gli studenti frequentanti :
L'origine politica delle comunità; le peculiarità dell'ordinamento europeo rispetto al modello dello stato federale e al modello della confederazione; l'assetto istituzionale europeo visto come forma di governo, in comparazione con i modelli statuali di forma di governo; il deficit democratico e le sue varie implicazioni; il quadro multilivello delle fonti e le limitazioni della sovranità nazionale; i rapporti tra CEDU-UE-stati nazionali e il dialogo tra le corti. La Brexit e il conflitto tra supremazia del diritto UE e parliamentary sovereignty (il materiale didattico, come già precisato, sarà fornito nello svolgimento delle lezioni)
Per gli studenti non frequentanti :
l'assetto istituzionale europeo e le funzioni delle istituzioni europee; il deficit democratico delle istituzioni europee; l'impatto delle fonti del diritto europeo negli ordinamenti costituzionali; fonti primarie, fonti derivate e altre fonti; i rapporti tra le fonti sovranazionali e le fonti interne; la tutela dei diritti nello spazio giuridico europeo; la Carta di Nizza; la dignità e gli altri principi della Carta; la CEDU; l'adesione alla UE e alla CEDU e le sue implicazioni; cenni storici di diritto costituzionale europeo; implicazioni costituzionalistiche del patto di stabilità; la Brexit. (v. il manuale suggerito)
Per gli studenti non frequentanti il testo consigliato è: F. Politi, Diritto costituzionale europeo, Giappichelli, Torino, 2018, p. 199.
Per gli studenti frequentanti, il materiale didattico sarà somministrato nel corso delle lezioni frontali.
Lezioni frontali e metodi ispirati al "learning by doing". La prima parte dell'insegnamento si svolge nelle forme tradizionali, per lo più con l'ausilio del programma power point. La seconda parte prevede un coinvolgimento diretto degli studenti, come singoli o in gruppi ristretti (a seconda del numero degli iscritti frequentanti) che svolgeranno, confrontandosi tra loro e interloquendo con il docente, brevi attività di ricerca su casi o aspetti specifici legati ai temi affrontati nella prima parte delle lezioni. I risultati di questi singoli micro-progetti saranno discussi insieme.
L'esame è volto ad accertare la conoscenza degli argomenti trattati nel programma e può essere parzialmente differente per gli studenti frequentanti, i quali, nella seconda parte delle lezioni, hanno la possibilità di sviluppare temi di ricerca più specifici concordati con il docente e destinati a costituire essi stessi oggetto di esame, in alternativa al programma d'esame standard per i non frequentanti.
Per gli studenti frequentanti è pertanto prevista una prova facoltativa in itinere volta ad accertare il livello di apprendimento della parte generale e tale da permettere loro di incentrare l'esame in sede di appello sugli argomenti specifici affrontati da ciascuno studente in gruppo o singolarmente durante la seconda parte delle lezioni. La prova in itinere sarà costituita da un test scritto con domande a risposta chiusa e domande aperte sulla parte generale e permetterà di assegnare allo studente sino a un massimo di 15 punti su 30. L'esame in sede di appello si svolgerà invece in forma orale: per gli studenti non frequentanti e per gli studenti frequentanti che non abbiano sostenuto la prova in itinere avrà ad oggetto l'intero programma (vedi il testo di studio indicato); per gli studenti frequentanti che invece hanno sostenuto con successo la prova in itinere e hanno accettato l’esito della stessa, l’esame orale in sede di appello avrà ad oggetto i temi specifici affrontati da ciascuno nella seconda parte del corso (in questo caso la prova orale avrà un peso di 15 punti, oltre alla possibile Lode)