Programma di Pedagogia Sperimentale
Prof. Pasini Piergiuseppe
Obiettivi
Le competenze che si intendono promuovere nel corso, considerano la figura dell’educatore professionale come quella di un artista della relazione di cura in grado di agire, ricercare, progettare, immaginare, condurre il proprio intervento sia in contesti di criticità o disagio che in quelli della promozione di risorse, normalità, competenze.
Contenuti
L’ARTE DI PRENDERSI CURA. CORNICI, LINGUAGGI, PRATICHE PER L’AGIRE EDUCATIVO
Se e-ducare significa “condurre fuori”, qual è il luogo nel quale l’esperienza educativa conduce? Una radura, una spiaggia, un bosco, in cima ad un monte, o .? La relazione di cura educativa è uno spazio al medesimo tempo, corporeo, cognitivo, emozionale e simbolico nel quale prende forma la qualità di una relazione. Come si impara l’arte della cura? Come la si esercita? Come descriverla, rappresentarla, narrarla? E con quali linguaggi? Quale rapporto c’è tra arte, relazione di cura e cambiamento? Esplorare e comprendere le dimensioni che ne sono implicate, comporta per il professionista dell’educazione e dell’intervento sociale, assumere una posizione riflessiva, stupita e curiosa nella quale teoria, prassi e ricerca possano alimentarsi ricorsivamente. Tale posizionamento invita creativamente coloro che operano nei contesti del disagio, della criticità, della sofferenza così come della normalità, a re-inventare il proprio sguardo e il proprio sentire, per sperimentare linguaggi e prassi che possano facilitare possibilità di cambiamenti e trasformazioni salubri e generative. E a cercare la bellezza. In questa prospettiva culturale e operativa, i cui riferimenti scientifici attingono alla epistemologia sistemica, alla pedagogia composizionale, al costruzionismo sociale, all’apprendimento trasformativo, la relazione educativa è caratterizzata più da coraggiose domande e questioni aperte che da ingenue prescrizioni normative. Le competenze che si intendono promuovere nel corso, considerano la figura dell’educatore professionale come quella di un artista della relazione di cura in grado di agire, ricercare, progettare, immaginare, condurre il proprio intervento sia in contesti di criticità o disagio che in quelli della promozione di risorse, normalità, competenze.
DOMANDE E QUESTIONI CHE ANIMERANNO IL CORSO. Qual è la nostra teoria di cura educativa? E’ utile per un futuro professionista dell’educazione esserne consapevole? Perché? Qual è la differenza tra curare e prendersi cura? Qual è il ruolo del contesto famigliare, delle eredità simboliche e genealogiche in questo apprendimento? Come si intrecciano concretamente biografia professionale e personale nella relazione d’aiuto? Quali dimensioni sono implicate nella relazione di cura e con quali linguaggi è possibile esplorarle, comprenderle, connetterle?
Bibliografia
Atkinson R. L’intervista narrativa Raffaello Cortina, 2002
Bruce E., Hodgson S., Schweitzer P. I ricordi che curano. Pratiche di reminiscenza nella malattia di Alzheimer Raffaello Cortina, 2003
Cima R. Tempo di vecchiaia. Un percorso di anima e cura tra storie di donne Franco Angeli ,2004
Dallari M. In una notte di luna vuota. Educare a pensieri metaforici, laterali, impertinenti Erickson, 2008
Formenti L. (a cura di) Attraversare la cura Erickson, 2008
Knowles M. La formazione degli adulti come autobiografia Raffaello Cortina, 2002
Manghi S. La conoscenza ecologica Raffaello Cortina, 2004
Mezirow J. Apprendimento e trasformazione Raffaello Cortina, 2003
Mirabelli C., Prandin A. Philo. Una nuova formazione alla cura IPOC, 2015
Mortari L. Aver cura della vita della mente La Nuova Italia, 2002
Pasini B. Palpitare di menti.
Stili, metafore, epistemologie del laboratorio formativo Erickson , 2015 (in stampa)
Pasini B. Le impossibili memorie. Ritualità e (auto)narrazione in un contesto penale minorile.
In Il diciottesimo cammello a cura di Formenti L. , Caruso A., Gini D. Raffello Cortina, 2008
Pasini B. La possibilità di sguardi sopra le mura. Apprendere a scrivere di sé in carcere In Animazione Sociale n. 240 /2010
Scardicchio A.C. Breviario per Don Chisciotte Mimesis, 2015
Tramma S. L’educatore imperfetto Carocci Faber, 2009
West L., Merril B. Metodi biografici per la ricerca sociale Apogeo, 2012 Zannini L.
Il corpo paziente FrancoAngeli 2004
Metodologia didattica
Il corso è proposto come un laboratorio. In ogni lezione gli studenti verranno invitati a mettersi concretamente e creativamente in gioco, attingendo alla propria biografia , sperimentando linguaggi estetici ed artistici, elaborando un pensiero critico e riflessivo relativo ai vitali intrecci tra relazione educativa, cura e arte per costruire a propria volta una teoria soddisfacente e originale. Verrà dato ampio spazio al lavoro in gruppi, all’espressione corporea e simbolica, alla scrittura autobiografica e di esperienza, coniugando rielaborazione teorica ed attività di ricerca sul campo.
UN DIARIO DEGLI APPRENDIMENTI: Ogni studente terrà un diario degli apprendimenti del corso inteso come esperienza di cura del lavoro della mente.
Modalità verifica apprendimenti
L’esame consisterà in una prova scritta e un colloquio orale.
PROVA SCRITTA: una tesina della lunghezza di almeno 10 pagine dim. carattere 12, times new roman dedicata a rielaborare le lezioni elaborando una propria teoria della cura e formulando un progetto pedagogico concretamente realizzabile. L’elaborato dovrà contenere ampi riferimenti ai testi studiati, al diario degli apprendimenti e alle lezioni del corso. Saranno fornite in itinere indicazioni dettagliate per la stesura.
PROVA ORALE: sui testi previsti in bibliografia, sul diario degli apprendimenti e sull’elaborato