STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
PROGRAMMA PER L’ANNO ACCADEMICO 2017-2018 - N.28 LEZIONI
DOCENTE: GIULIO LUPO
“I LINGUAGGI DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA”
01 - Prolusione: il linguaggio classico dell'architettura. La nozione di linguaggio nella cultura architettonica. La struttura grammaticale sintattica del linguaggio architettonico classico. La crisi della classicità. Presentazione del programma, delle modalità di studio e d'esame.
02 - La metropoli del XIX secolo: il linguaggio architettonico della città moderna.
Parigi: dalla «ville classique» agli sventramenti di Haussmann, 1853-1858. Vienna, la creazione del Ring, 1858. Il piano Cerdà di Barcellona, 1859. La nascita della cultura urbanistica nel ‘900: New York e lo zoning code, 1916.
03 - Vienna. Art Nouveau: la ricerca di uno stile moderno
Joseph Maria Olbrich: Palazzo della Secessione, Vienna 1898; la Colonia di artisti di Darmstadt, 1901; casa Feinhals, Colonia1908. Joseph Hoffmann: Palazzo Stoclet, Bruxelles 1904; villa Skywa, Vienna 1913. Art Nouveau: un nuovo concetto di armonia. Victor Horta, Casa Tassel 1893 e casa Solvay 1895, Bruxelles. Hector Guimard, ingressi della metropolitana di Parigi, 1900. Charles Rennie Mackintosh, Scuola d'arte, Glasgow 1898. La modernità eccentrica di Antoni Gaudì.
04- Il principio estetico della dialettica degli opposti
Gustav Klimt: i dipinti del Burgtheater di Vienna; le opere del periodo della Secession e la serie dei ritratti. La “costruzione moderna” di Otto Wagner: Ankerhaus, 1895; Maiolikahaus, 1898; Postparkasse, 1903; chiesa am Steinhof, 1905; il piano regolatore di Vienna, 1910.
05- Adolf Loos: i linguaggi dei materiali
La teoria: La moda maschile; Ornamento e delitto; Arte nazionale; Il povero ricco; Il principio del rivestimento; Mastro sellaio; La città di Potëmkin; I superflui; Gli interni della Rotonda; Vetro e argilla.
Architettura: l’edificio sulla Michaeler Platz, 1910; casa Steiner, 1910. Café Museum, 1899; casa Scheu e casa Horner. Psicologismo funzionale e raumplan: casa Tristan Tzara, 1926; progetto per Josephine Baker; villa Moller e villa Müller, 1930.
06- Frank Lloyd Wright. Chicago moderna: strutture in acciaio e prairie house
La «Scuola di Chicago», la struttura in acciaio, la soluzione formale classicista, la teoria di Louis Sullivan sulla forma del grattacielo e gli sviluppi newyorkesi (1900-1920). Wright: l’invenzione della pianta libera nelle «prairie house»: Willits House, 1902; Robie House, 1909; la drammatizzazione formale di Kaufmann House, 1937.
07 - Frank Lloyd Wright. Il principio della libertà
La tecnologia del textil block, Millard House, 1923. Gli esperimenti modulari, Honneycomb House, 1936. La ricerca di organicità con il luogo: Pauson House, Arizona 1939 e Jacobs House II, Winsconsin 1944. Il Johnson Company building, Racine 1939; il Guggenheim Museum, New York 1946-1959. L’ideologia antiurbana: Broadacre city.
08 - De Stijl e Ludwig Mies van der Rohe
De Stijl (1917): Van Doesburg, Piet Mondrian. Casa Schröder di Gerrit Rietveld, Utrecht 1924. Paul Scheerbart, Glasarchitektur, 1914. Il tema del riflesso nei grattacieli di vetro di Mies van der Rohe del 1921 e 1922. Il progetto di casa in mattoni e la pianta libera del Padiglione tedesco per l’Esposizione di Barcellona, 1929; villa Tugendhat, Brno 1930. L’architettura del «quasi nulla»: casa Farnsworth, 1946.
09 - Ludwig Mies van der Rohe: il principio del “Less is more”
La Crown Hall, Campus IIT, Chicago, 1950; la Galleria Nazionale di Berlino, 1962. Il Concorso per il Chicago Tribune, 1922. Il grattacielo americano negli anni 1930. La forma architettonica del grattacielo: il Lake Shore Drive Apartements, Chicago 1949 e il Seagram Building, New York 1954. Gordon Bunshaft, Lever House, New York 1952.
10 - Walter Gropius: il linguaggio funzionalista
Architettura e industria: il Werkbund. Peter Behrens, Fabbricha turbine AEG, Berlino 1909. Walter Gropius, Fabbirca Fagus,1914. La teoria delle Baukasten Im Großen, 1922. Marcel Breuer, Forma e funzione, 1924. Architettura funzionalista: Casa Auerbach, 1924; la scuola del Bauhaus, Dessau 1925; i principi tayloristici nel quartiere Törten di Gropius, 1926.
11- Le Corbusier. La ricerca della forma pura
Cemento armato: brevetti Monier 1867, 1878 e Hennebique 1892. Le potenzialità formali del cemento armato. Auguste Perret: casa in rue Franklin, Parigi 1903; Casa Braque, Parigi 1927; Musée des Traveaux Publics, Parigi 1936. Pier Luigi Nervi: Stadio di Firenze, 1929 e la “plastica scientifica“. Le Corbusier, la ricerca della pianta libera: Casa Dom-ino, 1914; la rivista L'Esprit Nouveau e la ricerca della forma pura; villa Stein a Garche, 1926; villa Baizeau, Cartagine 1928; villa La Roche, Parigi 1925; villa Savoye, Poissy 1929. Il Padigione svizzero nella Città universitaria di Parigi, 1937.
12 - La diffusione dell’architettura razionalista. Italia: Giuseppe Terragni
L’esposizione al Weissenhof di Stoccarda, 1927. I CIAM. Mostra “International Style”, New York 1932. Razionalismo e funzionalismo. Richard Neutra, Lovell House, Los Angeles 1929. Cultura architettonica in Italia: il razionalismo di Giuseppe Terragni a Como: Novocomum, Como, 1927; Casa del Fascio, 1932; Asilo infantile Sant’Elia, 1934.
13- Le Corbusier, Unità d’abitazione di Marsiglia 1945-1952
Modelli ed esperienze di riferimento: dalla città giardino di E.Howard, 1902 alle new towns; Walter Gropius, La teoria della casa alta, 1929; Siedlungen e new towns inglesi. Le Corbusier, Ville Radieuse, il Piano di Algeri, 1931. La teoria del “modulor”. Sviluppi della ricerca lecorbusieriana: Quartiere Gallaratese a Milano di Carlo Aymonino, 1967; Nemausus a Nîmes di Jean Nouvel, 1987, il Silodam ad Amsterdam di MvRdV, 2002. I “Grands Ensembles” francesi.
14 - Le Corbusier, Cappella di Ronchamp, 1950
L'avanguardia artistica espressionista e la Torre Einstein di Erich Mendelsohn, Potsdam 1920. Le Corbusier: la teoria dell’“architettura acustica” e degli “oggetti a reazione poetica”. Continuità e sviluppi dell’architettura espressionista: Hans Scharoun, Filarmonica di Berlino, 1956; Jørn Utzon, Opera House di Sydney, 1957; Giovanni Michelucci, Chiesa sull’Autostrada del Sole, Firenze 1968. La ricerca della sintesi: Le Corbusier, il piano di Algeri, 1931 e il Campidoglio di Chandigarh, 1952.
15 - Superamento del linguaggio razionalista: Louis Kahn - Tadao Ando - Mario Botta
Il processo progettuale di Kahn: dall’idea all’edificio; la First Unitarian Church, Rochester 1959; la teoria del "rudere" e il progetto per il Consolato americano in Luanda, 1959; la Biblioteca Philips Exeter Academy, Exeter 1972; il Centro governativo di Dacca. Ando: Casa Azuma, Osaka 1975; Casa Koshino, 1979; Concreto e astratto, 1992; Casa Ito, 1990; Cappella della Luce, Osaka 1989; l’arte dell'origami: magazzino hhstyle, Tokyo 2006 e 21 Design Sight, Tokyo 2007. Museo di Arte Moderna di Fort Worth, 2002. Mario Botta: Casa a Cadenazzo, 1970; Casa Medici, Stabio 1981; Chiesa di Mogno, 1996.
16 - Il linguaggio dell’ingegneria: Neville - Eiffel - Maillart - Nervi
Principio di efficienza ed economia. I ponti a trave reticolare di Henry Neville. Eiffel: la Tour Eiffel di Parigi, 1889; Maillart: ponte Zuoz, 1901 e ponte Salginatobel, 1928; Pier Luigi Nervi, Costruire correttamente, 1955; Stadio di Firenze, 1932; il Palazzetto dello Sport di Roma, 1956; pilastri a geometrie rigate; solai a nervature; Grattacielo Pirelli, Milano, 1955. Le potenzialità plastiche del calcestruzzo armato
17 - I linguaggi dell’architettura organica - La poetica del frammento: Carlo Scarpa.
Il Brutalismo. “F.L.Wright: 60 years of Living Architecture”, mostra a Palazzo Strozzi, Firenze, 1951. Concetto di fine art e formative art di W.C. Behrendt, 1937. B. Zevi, Verso un’architettura organica, 1945; Il linguaggio moderno dell'architettura, 1973. Ludovico Quaroni: chiesa Sacra Famiglia a Genova, 1956; la teoria del metaprogetto, Quartiere CEP, Barene di San Giuliano, 1959; Mario Ridolfi a Terni. Alvar Aalto: linguaggio funzionalista nel Sanatorio di Paimio, 1932; linguaggio organico di villa Mairea, 1938; la ricerca di forme plastiche: Baker House al MIT , Boston 1947; Centro culturale di Wolfsburg, 1957; casa a torre di Brema, 1958. Scarpa: Casa Ottolenghi, 1984, Tomba Brion, San Vito di Altivole, 1975; Banca Popolare di Verona, 1973
18 - La ricerca del linguaggio architettonico della megalopoli - Nuove Avanguardie
Le megastrutture: il Piano di Tokyo di Kenzo Tange, 1960; Gruppo Metabolist 1960, K. Kurokawa, Nakagin Capsule Tower, Tokyo 1972. Ludovico Quaroni: la teoria del metaprogetto, Quartiere CEP, Barene di San Giuliano, 1959. Kahn, Piano per Philadelphia. Corviale a Roma di Mario Fiorentino, 1972; Le invenzioni di Richard Buckminster Fuller. Gruppo Archigram 1961. Gruppo Superstudio 1966. Yona Friedman; Realizzazioni: Leslie Martin, Brunswick Centre, Londra 1962; Moshe Safdie, Habitat 67, Montreal; Peter Cook, Kunsthaus, Graz 2003. Nuovi materiali: la plastica e la casa del futuro
19 --“Five Architects” e Richard Meier: il linguaggio neo-razionalista
I “Five architects” e le fonti razionaliste. Architetture di M. Graves; J. Hejduk; P. Eisenman; C. Gwathmey. Richard Meier: Casa Smith, Darien (Ct) 1965; Casa Douglas, Harbor Spring (Mi) 1971; Casa Weinstein, Old Westbury (NY) 1969; Museo di Francoforte, 1979; Staathaus, Ulm 1993; Museo d’arte contemporanea di Barcellona, 1995; Getty Center a Los Angeles, 1997; Chiesa Dives in Misericordia, Roma 2000.
20- Neorazionalismo: Aldo Rossi e Oswald M. Ungers - Neocostruttivismo: James Stirling
Le fonti: Heinrich Tessenow, Istituto Dalcroze, Hellerau, Dresda 1910; Gunnar Asplund, Biblioteca di Stoccolma, 1920. Neo-razionalismo in Italia: “La Tendenza”, Triennale di Milano, 1973. Rossi, Complesso residenziale Gallaratese, Milano 1967; Scuola media, Broni, 1981. Ungers: progetto complesso residenziale a Marburg, 1976; Torre della Fiera di Francoforte, 1985. Neocostruttivismo. Fonti: il costruttivismo russo. Stirling, Leicester Engineering Faculty Building, 1963; Biblioteca della Facoltà di Storia di Cambridge, 1964; Queen’s College Florey Building, Oxford 1971
21- Linguaggi architettonici post-modern
Mostra “Presenze del passato”, Biennale Architettura di Venezia, 1980. P.Portoghesi, Dopo l’architettura moderna, 1982. Philip Johnson, Grattacielo AT&T; James Stirling: la Neue Staatgalerie di Stoccarda, 1977-1984. Aldo Rossi: il Teatro del Mondo, 1979; il Cimitero di Modena, 1971-1984; lo Schützenstrasse, Berlino 1992. Osvald.M.Ungers: la “Nuova astrazione”. Le forme del nuovo classicismo (Ricardo Bofill; Charles Moore, Leon Krier). Robert Venturi: Complexity and contradiction in architecture, 1966
22 - Linguaggio architettonico decostruttivista. Eisenman - Tschumi - Libeskind
Mostra “Decostructivist architecture”, New York, 1988. Peter Eisenman: la “cardboard house” (House II, 1969 e House III, 1970); Aronoff Center, Cincinnati, 1986; l’architettura del “between” e del “folding”; il Koizumi Sangyo, Tokyo 1990. Bertrand Tschumi, Parc de La Villette, Parigi 1982-1990. Daniel Libeskind, Micromegas, 1979; Museo ebraico a Berlino, 1988-1996
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23 - Decostruttivismo: Hadid - Gehry
Zaha Hadid, Centro Vitra; Weil am Rhein 1993 e LF One, 1999; MAXXI, Roma 1997-2007. Arte e architettura nell’opera di Frank O. Gehry, il Guggenheim Museum di Bilbao, 1997; Dg Bank, Berlino 2001
24 - High Tech. Richard Rogers - Peter Rice - Renzo Piano
Il Centre Pompidou a Parigi di Rogers, Piano e Rice, 1971. Genealogia dell’High-Tech. Richard Rogers: Sede dei Lloyd’s, Londra 1986. Piano: Museo De Menil, Houston 1981. Le vetrate strutturali di Peter Rice: le Serre della Cité des Sciences, Parigi 1981 e la vetrata della Banque Populaire de l’Ouest et de l’Armorique, Montgermont (Rennes) 1990.
25 - High Tech. Norman Foster
Willis Faber&Dumas, Ipswich, 1975; Centro Sainsbury per le arti visive, Norwich 1977; Mediateca di Nimes, 1993; Terminal di Stansted, Londra 1991. Sviluppi delle tipologie strutturali del grattacielo (1960-1980). Hong Kong & Shanghai Bank, 1986; Cupola del Reichstag di Berlino, 1999; Millennium Bridge a Londra, 2000 e Swiss Re Tower, 2004.
26 - Poetica della struttura - Renzo Piano - Santiago Calatrava
La “bottega” di Renzo Piano: Museo De Menil, Houston 1981; Aeroporto di Kansai, Osaka 1994; Centro culturale kanak, Noumea 1998; Museo Paul Klee, Berna 2005; The Shard, Londra 2012. I ponti di Santiago Calatrava: Ponte Bach de Roda di Barcellona, 1987; Ponte pedonale La Devesa, Ripoll 1989; Ponte a Orleans 2001; ponte sul Nervion, Bilbao 1996. Ingegneria, architettura e arte: Stazione ferroviaria di Lucerna, 1989.
27 - Oltre il linguaggio architettonico. Rem Koolhaas - Toyo Ito - Kazuyo Sejima - Herzog & de Meuron
Koolhaas: Delirious New York, 1972; SMLXL, 1995; Villa Dall'Ava, Parigi 1991; Villa Geerlings (Dutch), 1995; Villa Lemoine, 1998; la teoria della “Bigness”; progetto Biblioteca Jussieu, 1992. Casa della Musica, Porto 1999; Biblioteca pubblica a Seattle, 2004; edificio della CCTV, Pechino 2005. Ito: Torre dei Venti a Yokohama, 1986; la Mediateca a Sendai, 2000 e la struttura di Mutsuro Sasaki; l'arte dello tsutsumi: i negozi Tod’s, 2004, e Mikimoto, 2007 a Tokyo. Architettura diagrammatica di Kazuyo Sejima (SANAA), il Museo d’Arte Contemporanea del XXI secolo a Kanazawa, 2004; il negozio di Christian Dior di Tokyo, 2005; Rolex Learning Center, Losanna 2007-2010. Il rivestimento nelle architetture di H&dM, Eberswalde Technical School Library, 1996; Prada Aoyama, 2002; Stadio Olimpico di Pechino, 2008.
28 -Nuove ricerche. Asymptote- Greg Lynn - dECOi - H&dM
Mostra "Metamorph", Biennale Architettura Venezia 2004. Zygmunt Bauman, Modernità liquida (Liquid Modernity), 2002. Teorie e potenzialità dell’architettura digitale: le forme geometriche NURBS; i processi di de-formazione e in-formazione. Progetti di P.Cook; P.Eisenman; UN–Studio; dECOI; Asymptote; Zaha Hadid: architettura parametrica. Involucro esterno: da rivestimento a struttura, le architetture di Herzog&De Meuron, negozio Prada a Tokyo, stadio di Monaco e Pechino.
STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
Anno accademico 2017-2018
I linguaggi dell’architettura contemporanea
Il corso tratta l'architettura del XX secolo sino ai giorni nostri e propone agli studenti un’analisi critica delle architetture dal punto di vista del linguaggio architettonico.
Se la metafora del linguaggio è stata efficace per descrivere l’architettura del classicismo, il corso propone la riflessione se sia ugualmente efficace per descrivere l’architettura moderna e contemporanea.
A tal fine, si propone lo studio dei diversi approcci che hanno avuto i maggiori protagonisti della cultura architettonica del Novecento riguardo al problema del linguaggio architettonico.
Verranno analizzate criticamente quelle architetture che più si prestano ad essere trattate come “testi”, facendo particolare attenzione per gli elementi architettonici e per le strutture compositive che insieme formano il linguaggio architettonico.
Poiché le “parole” di cui si avvalgono i diversi linguaggi architettonichi del Novecento provengono spesso da ambiti anche molto distanti dalla disciplina architettonica, se ne analizzeranno le interazioni, con particolare attenzione per il campo dell’ingegneria e dell’arte.
Il corso intende studiare il ruolo che ha avuto la nozione di linguaggio architettonico nella cultura del Novecento e propone una riflessione sulla necessità di un linguaggio per l’architettura di oggi.
Per sostenere l’esame lo studente deve:
1) conoscere le principali architetture trattate nel corso ed elencate nel calendario-programma;
2) studiare uno dei manuali di storia dell’architettura di seguito indicati;
3)saper descrivere graficamente, mediante schizzi a mano libera, le strutture compositive delle architetture più emblematiche trattate durante il corso.
Quest’ultimo è un punto fondamentale del corso. Non si richiede di dar prova di “bel disegno”, ma di sviluppare l’abilità di cogliere con tratti grafici essenziali (un semplice schizzo a mano libera) le regole e gli elementi di base dei diversi linguaggi architettonici diffusi nel Novecento.
Il corso è composto di lezioni nelle quali viene dato ampio spazio all’analisi delle opere paradigmatiche e alla genesi dei progetti, mostrando, quando è possibile, gli schizzi di progetto con cui gli autori hanno sintetizzato il loro approccio progettuale.
- Durante lo svolgimento delle lezioni saranno indicate le opere e le tematiche sulle quali lo studente può liberamente scegliere l’argomento dell’approfondimento da presentare oralmente in seduta d'esame.
La parte generale del corso - fino agli anni 1980 - può essere studiata in una delle seguenti opere, a preferenza dello studente:
- TAFURI Manfredo, DAL CO Francesco, Architettura contemporanea, Electa 1979
- FRAMPTON Kenneth, Storia dell’architettura moderna, Zanichelli 20084
- CURTIS William, L'architettura moderna del Novecento, Bruno Mondadori, 1999
- DE FUSCO Renato, Storia dell’architettura contemporanea, Laterza 1988.
- BENEVOLO Leonardo, Storia dell’architettura moderna, Laterza 1992.
- BIRAGHI Marco, Storia dell’architettura contemporanea, vol.1-2, Einaudi 2008
Per lo studio della seconda metà del Novecento sono consigliati:
- BIRAGHI Marco, Storia dell’architettura contemporanea, vol.2, Einaudi 2008
- MONTANER Josep, Dopo il Movimento Moderno. L’architettura della seconda metà del ‘900, Laterza 1996
-PRESTINENZA PUGLISI Luigi, This is tomorrow. Avanguardie e architettura contemporanea, testo&immagine, 1999.
- STEELE James, Architecture Today, Phaidon, 1998
Per l’architettura più recente:
- BENEVOLO Leonardo, L’architettura nel nuovo millennio, Laterza 2006
Una bibliografia più specifica sugli argomenti del corso è fornita alla fine di ogni lezione.