L’insegnamento ha come scopo principale lo studio degli strumenti e delle tecniche di comunica-zione, bagaglio indispensabile per la formazione dell’avvocato, ma, più in generale, per chiunque aspiri a parlare in pubblico. L’intreccio tra oratoria e diritto è, infatti, strettissimo, potendosi fare risalire le prime riflessioni ‘scientifiche’ sull’‘arte del dire’ proprio alle controversie giuridiche sorte nella Sicilia del V sec. a.C., con riferimento al recupero delle terre confiscate dai tiranni.
La capacità di esporre in maniera organizzata e ordinata il proprio pensiero è condizione essenzia-le per ottenere attenzione dai propri interlocutori – evitando ripetizioni e ridondanze – e per aumentare le possibilità che il messaggio trasmesso venga rettamente inteso – ciò è possibile quando il contenuto del messaggio è esito di adeguata riflessione, finalizzata a focalizzare con precisione quanto si intende comu-nicare, nonché a eliminare le ambiguità.
Altrettanto importante è prendere dimestichezza con la nozione di ‘uditorio’ (sia esso un singolo, un gruppo o un’assemblea) e della necessaria relazione tra ‘oratore’ e ‘uditorio’: quanto affermato nel paragrafo precedente è destinato all’inefficacia, ove non si tenga conto della tipologia dell’uditorio cui ci si rivolge. Il messaggio, oltre ai requisiti suesposti, deve altresì tenere conto, nei limiti del possibile, della cultura media dell’uditorio, delle idee in esso prevalenti e di altre componenti del medesimo genere.