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Propedeuticità obbligatoria: esito positivo dell'esame di diritto costituzionale
Lo studio del diritto ecclesiastico, secondo l’impostazione metodologica prescelta, intende formare nel giurista una mentalità sensibile ad una visione integrale dell’esperienza umana e pertanto alla dimensione plurale dell’esperienza giuridica colta nella rapida evoluzione dei contesti socio culturali di riferimento e nella complessità dei rapporti interordinamentali, così come percepita soprattutto a livello giurisprudenziale.
Il corso di diritto ecclesiastico è dedicato alle implicazioni giuridiche della dimensione religiosa della persona e delle formazioni sociali. In tale prospettiva vengono dapprima rivisitate le disposizioni costituzionali in materia, con particolare riguardo agli sviluppi, nell’attuale contesto socio-culturale, del diritto di libertà religiosa e con specifica attenzione all’evoluzione giurisprudenziale nella percezione di esso anche in ambito sovranazionale. Vengono poi affrontate le tematiche nevralgiche nei rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose, sulla base della normativa pattizia, dall’Accordo di Villa Madama alle Intese, come momenti di una dinamica interordinamentale che coinvolge la Chiesa cattolica, le confessioni provviste di intesa ed anche, problematicamente, le confessioni emergenti senza intesa. Seguendo criticamente i più recenti percorsi argomentativi della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, vengono trattate le seguenti tematiche: enti ecclesiastici e meccanismi di finanziamento alle confessioni religiose matrimonio religioso ed effetti civili insegnamento della religione nelle scuole beni culturali di interesse religioso Un’attenzione specifica sarà riservata allo Stato Città del Vaticano sia sotto il profilo della sua natura e condizione giuridica sia con riguardo ai diritti e alle prerogative della Santa Sede anche a livello internazionale. Verrà infine offerto un approfondimento del diritto ecclesiastico regionale in vigore e delle problematiche relative.
Alle luce delle disposizioni costituzionali in materia (art.7, 8, 19 e 20 Cost.) si delineano il principio di laicità dello Stato ed il diritto di libertà religiosa, emergenti nell'ordinamento italiano e nell'attuale contesto socio-culturale, con specifica attenzione all’evoluzione giurisprudenziale nella percezione di essi anche in ambito sovranazionale. Vengono quindi affrontate le questioni nevralgiche nei rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose, sulla base della normativa pattizia, dall’Accordo di Villa Madama alle Intese, come momenti di una dinamica interordinamentale che coinvolge la Chiesa cattolica, le confessioni provviste di intesa ed anche, problematicamente, le confessioni emergenti senza intesa. Seguendo criticamente i più recenti percorsi argomentativi della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, vengono trattate le seguenti tematiche: enti ecclesiastici e meccanismi di finanziamento alle confessioni religiose matrimonio religioso ed effetti civili insegnamento della religione nelle scuole beni culturali di interesse religioso Un’attenzione specifica sarà riservata allo Stato Città del Vaticano sia sotto il profilo della sua natura e condizione giuridica sia con riguardo ai diritti e alle prerogative della Santa Sede anche a livello internazionale. Verrà infine offerto un approfondimento del diritto ecclesiastico regionale in vigore e delle problematiche relative.
C. Cardia, Principi di diritto ecclesiastico, III ed., Giappichelli Editore, Torino, 2015, pp. 117-404. E’ opportuno che gli studenti si dotino di una raccolta della legislazione ecclesiastica aggiornata e facilmente reperibile a cura di diverse case editrici (Giuffrè; Giappichelli, etc.).
Ultimo aggiornamento 23/03/2020
Si invitano gli studenti a verificare sempre la corrispondenza tra la bibliografia consigliata e i testi disponibili
Lezione frontale, in forma dialogica, volta a sollecitare la capacità critica e argomentativa degli studenti, avvalendosi di adeguati sussidi didattici e tavole sinottiche per una migliore comprensione dei contenuti via via affrontati.
Nell’ambito di un’interrogazione orale di tipo tradizionale, si verificheranno la capacità di inquadramento dei singoli argomenti nella loro reciproca connessione; la padronanza del linguaggio giuridico e la capacità argomentativa; la solidità e la precisione dei riferimenti normativi (dalle norme costituzionali, alla legislazione pattizia fino alle leggi ed ai regolamenti via via richiamati durante le lezioni e nel manuale adottato). Per gli studenti frequentanti, il programma d’esame e le modalità di verifica saranno concordati durante il corso, basandosi essenzialmente sui contenuti delle lezioni ed i sussidi bibliografici di volta in volta indicati. A coloro che frequenteranno contestualmente il corso di diritto canonico e/o di diritto matrimoniale e processuale canonico verranno offerte indicazioni specifiche che consentiranno di concentrare la preparazione sulle interconnessioni tra le discipline apprese a lezione fin nei loro risvolti professionali, anche attraverso opportune esercitazioni scritte ed attività didattiche integrative dedicate al processo matrimoniale.