Giornata della Memoria | 27 gennaio

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Giornata della Memoria | 27 gennaio

Nel novembre dello scorso anno, sono state presentate dal Ministero dell’Istruzione le Linee Guida sul contrasto all’antisemitismo nella scuola.

Nelle parole introduttive scritte da Milena Santerini, Coordinatrice Nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, si sottolinea il ruolo della scuola nella lotta contro l’odio per gli ebrei, così come contro ogni forma di razzismo e discriminazione. Tale forma di ostilità e intolleranza rappresentano, infatti, una minaccia per la convivenza sociale e per la democrazia e un pericolo incombente sulle nuove generazioni. Essa assume oggi nuove forme e si intreccia con le crisi politiche ed economiche che alimentano l’ostilità verso un “nemico”, capro espiatorio delle tensioni sociali, all’interno delle quali possono avvenire fatti gravissimi come quelli accaduti a Novara, quando nello scorso autunno, un gruppo di dimostranti contro il  green pass, ha sfilato per le vie del centro indossando vestiti da prigionieri dei campi di concentramento, con l’evidente intento di paragonare le restrizioni anti Covid alla dittatura nazista. La performance ha suscitato per fortuna una generale disapprovazione e indignazione, ma rimane il segno, molto preoccupante, della sottovalutazione delle caratteristiche storiche, politiche, religiose e culturali della Shoah, ovviamente specifiche rispetto ad altre forme di discriminazione, e tuttavia tali da rendere il contrasto all’antisemitismo il simbolo del contrasto a ogni forma di razzismo e intolleranza e della conseguente individuazione di riferimenti valoriali riconosciuti, affermati e sanciti dalla carta costituzionale.

L’Università degli Studi di Brescia ritiene che questa sottovalutazione sia un pericolo da combattere costantemente e, in questa prospettiva, ricorda la responsabilità delle istituzioni nella costruzione dell’opinione pubblica, un tema che, non per caso ha coinvolto il fenomeno della pandemia nella sua dimensione narrativa. Come diceva Primo Levi ne I sommersi e i salvati: se comprendere è impossibile, conoscere è necessario. Occorre quindi impegnarsi per trasmettere corrette conoscenze storiche e scientifiche e diventa pertanto fondamentale il ruolo della agenzie educative, scuole e Università per prime, nella costruzione di percorsi formativi che, a partire dalla memoria, siano in grado di spiegare ai propri studenti l’autentico significato della Shoah, affinché non venga mortificato da quale che sia improvvido manipolatore delle verità scientifiche ma anche -e soprattutto- delle verità storiche.

Carlo Alberto Romano

Delegato del Rettore alla responsabilità sociale per il territorio

 

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Ultimo aggiornamento il: 21/08/2023