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Il 25 aprile. Festa della Liberazione

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Buon 25 aprile, volti tricolore

La data del 25 aprile, Festa della Liberazione, è stata talora considerata divisiva in relazione alle diverse pertinenze ideologiche, portando a viverne il significato con intenzioni contrapposte, o addirittura una data di un tempo passato, che non è più opportuno celebrare.

Eppure, e indipendentemente dalle narrazioni di parte, esiste un significato profondo e oggettivo di tale data, che costituisce la base portante e ancora attuale della nostra comunità nazionale. Infatti, dopo la liberazione dalle forze di occupazione nazi-fasciste, realizzatasi in arco di tempo prolungato e di cui il 25 aprile milanese rappresenta l’epilogo principale, il popolo italiano dovette affrontare la ricostruzione integrale del Paese, lacerato dalle devastazioni belliche e da aspre divisioni sociali.

Non fu certamente compito facile, e l’Università di Brescia intende richiamare proprio l’impegno profuso in quei giorni, mesi, anni, da uomini e donne di diversa estrazione che seppero superare condizioni di estremo disagio ridando vita all’Italia, nel frattempo assurta a democrazia costituzionale. 

Uno di questi uomini fu Guglielmo Ghislanzoni, che assunse l’ufficio di Sindaco di Brescia il 1° maggio del 1945. Nel suo proclama alla cittadinanza egli espresse alcuni concetti di indiscutibile rilievo, richiamando la necessità di operare insieme per il bene comune in un momento difficile. 

Ai concittadini, il Sindaco scrisse “Non voglio né potrei farvi roboanti promesse; con bresciana franchezza e lealtà posso soltanto assicurarvi che metteremo tutto il nostro impegno per riparare, nel modo più pronto che ci sarà possibile, le grandi piaghe e per provvedere ai bisogni dell’ora“. 

Proseguendo, il deputato affermò che “Ogni più vivo sforzo, ogni migliore proposito riuscirebbero però vani se non fossero sorretti dalla vostra cordiale e solidale collaborazione; e io lo chiedo a tutti, di tutte le classi sociali e di tutte le fedi politiche, al di sopra di ciò che potrebbe dividerci, e nel nome di ciò che invece ci deve, nella gravità eccezionale del momento, tutti riunire”….. “Avanti dunque, o bresciani, con pura fede e con fermo cuore; e l’opera di tutti noi riesca degna delle nostre più belle tradizioni ed apporti alla città le migliori e più soddisfacenti conquiste”.

Così fu. E oggi, anche a 80 anni di distanza, l’Università di Brescia ritiene quanto mai opportuno richiamare quei valori di solidarietà e collaborazione, per esortare la comunità locale, e quella accademica in particolare, a un impegno condiviso, (magari anche cordialmente espresso, come scriveva Ghislanzoni) per riaffermare i valori della Pace, della Democrazia e della nostra Costituzione, utilizzandoli, come riferimento primario imprescindibile nelle nostre quotidiane attività, a beneficio di tutti ed in particolare delle generazioni future che la nostra comunità ci affida.

In questa prospettiva il 25 Aprile può e deve divenire una importante occasione di riflessione e rinnovo dell’impegno collettivo.

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