L’Università degli Studi di Brescia è in lutto per la scomparsa del Prof. Giampiero Carosi.
Nato a Cairo Montenotte (Savona) nel 1941, è cresciuto scientificamente presso l’Istituto di Clinica delle Malattie Infettive dell'Università di Pavia, diretto dal Prof. Elio Guido Rondanelli dove ha particolarmente sviluppato lo studio delle caratteristiche ultrastrutturali dei protozoi patogeni per l’uomo e la diagnostica della toxoplasmosi.
Nel 1986 è stato chiamato a ricoprire la carica di Professore Ordinario di Malattie Infettive presso l'Università degli Studi di Brescia, di nuova istituzione, diventando di fatto il primo della “scuola accademica infettivologica bresciana”. Grazie alla sua cultura e alla sua intelligente visione del futuro della infettivologia con specifica attenzione anche alle zone tropicali e povere del pianeta, la scuola bresciana è cresciuta sia in ambito nazionale che internazionale in vari ambiti: dalla medicina tropicale alle infezioni a trasmissione sessuale e verticale, dalla tubercolosi alle epatopatie infettive e alla antibioticoterapia senza trascurare il tumultuoso dilagare della infezione da HIV.
Il Prof. Carosi è sempre stato un tenace promotore delle innovazioni e della trasmissione del sapere e della conoscenza. Nel corso della sua carriera ha ricoperto il ruolo di Presidente della Società Interdisciplinare per lo Studio delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIMAST), dell’Associazione Nazionale di Parassitologia Medica (ANPAM) e della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), oltre che Vice - Presidente della Società Italiana di Medicina Tropicale (SIMET) e componente della Commissione Nazionale AIDS e di Commissioni Tecnico-Scientifiche di AIFA e di EMA.
Negli ultimi anni della sua vita, dopo aver fondato e diretto la Fondazione Malattie Infettive e Salute Internazionale, ha dedicato il suo tempo alla Medicus Mundi Italia – Organismo Non Governativo di cooperazione sanitaria internazionale di cui è stato presidente per ben 12 anni dal 2012 al 2024.
Il Prof. Carosi ha lasciato moltissimo a Pavia, a Brescia, in tutte le Società scientifiche in cui è stato attivo, nei giovani che ha cresciuto, in Medicus Mundi e in chiunque abbia avuto l'occasione di interagire con Lui.