Il progetto SmILE affronta le malattie muscoloscheletriche non trasmissibili (MSK-NCD), che colpiscono sempre più gli anziani, causando dolore e perdita di mobilità. Utilizza tecnologie innovative, tra cui sensori indossabili e intelligenza artificiale, per monitorare la salute, fornire dati in tempo reale e supportare trattamenti personalizzati. SmILE punta a migliorare l’autogestione delle condizioni MSK, ridurre i costi sanitari e favorire un invecchiamento più sano in Europa.
L'attività di ricerca che verrà svolta all’interno del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dal gruppo guidato dal prof. Mauro Serpelloni, ordinario di misure, riguarda la progettazione, fabbricazione e test di dispositivi medici intelligenti che includono impianti protesici, ortesi e ausili per la deambulazione.
Nello specifico si prevede di studiare una nuova ortesi intelligente che oltre a ridurre il carico meccanico sulla struttura riparata, consentirà di monitorare deformazioni e movimenti legati alla tensione muscolare e tendinea e, attraverso la piattaforma oggetto del progetto, gestirà dati e fornirà consigli agli utilizzatori e al personale sanitario. Gli ausili per la deambulazione strumentati monitoreranno le forze e i movimenti dell'utente in tempo reale; la piattaforma integrata gestirà i dati e correggerà il carico indesiderato o le cattive posture.
Inoltre, gli impianti protesici, quali la protesi al ginocchio, all’anca e alla spalla e le placche ortopediche implementeranno sensori innovativi stampati direttamente sulla superficie dei casi d'uso. I sensori saranno realizzati utilizzando tecnologie di produzione innovative di elettronica stampata presenti nei laboratori dell’Università degli Studi di Brescia (Aerosol Jet Printing, Photonic Curing, Piezojet Printing) che consentiranno maggiore sensibilità e flessibilità rispetto alle classiche tecniche di produzione, permettendo l'uso di materiali non convenzionali e la stampa anche su superfici 3D.
Infine, in collaborazione con importanti aziende del consorzio quali Aesculap (Braun) e Swemac si studieranno soluzioni per la misura dell’usura e la stima dello stress subito dalle protesi al ginocchio e all’anca incorporando sensori di forza e di usura all'interno delle protesi stesse.