La dott.ssa Marta Urioni, che ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale (DIMI) dell’Università degli Studi di Brescia, ha ricevuto il prestigioso Premio “Claudio Villi” 2024 dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), assegnato dalla Commissione Scientifica Nazionale 3 per la migliore tesi di dottorato nel campo della fisica nucleare. La tesi, intitolata “Measurement of Earth’s gravitational acceleration on anti-hydrogen with the ALPHA experiment at CERN”, rappresenta un risultato di rilievo internazionale: si tratta della prima misura dell’interazione gravitazionale tra materia e antimateria, ottenuta mediante atomi di anti-idrogeno nell’esperimento ALPHA al CERN. Lo studio è stato pubblicato su Nature. Attualmente la dott.ssa Urioni è assegnista di ricerca presso l’Università di Trieste, dove aveva conseguito anche la Laurea Magistrale in Fisica. L’Università di Brescia accoglie con orgoglio questo importante risultato, che sottolinea l’eccellenza della formazione offerta nei percorsi di dottorato e rafforza il ruolo dell’Ateneo nella fisica delle particelle e nucleare, in collaborazione con centri di ricerca internazionali come il CERN. Il prof. Germano Bonomi, relatore della tesi, dichiara: “Siamo estremamente orgogliosi di questo riconoscimento. Questo premio testimonia l’eccellenza della formazione avanzata che l’Università di Brescia offre ai suoi dottorandi”.
La misura dell’accelerazione gravitazionale sull’anti-idrogeno segna una tappa fondamentale nella fisica moderna: pur essendo teoricamente previsto che materia e antimateria rispondano in modo analogo alla gravità, fino a poco tempo fa mancavano dati sperimentali. Grazie al contributo della dott.ssa Urioni, l’esperimento ALPHA ha mostrato per la prima volta che l’anti-idrogeno “cade” sotto la gravità in modo compatibile con la relatività generale, aprendo la strada a nuove indagini sulle simmetrie fondamentali e su potenziali estensioni del Modello Standard. UniBs ringrazia la collaborazione internazionale ALPHA, l’INFN, i colleghi del CERN, i supervisori, i tecnici e tutti coloro che hanno sostenuto il percorso di ricerca che ha condotto a questo importante risultato.

