75° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

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Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo

Era il 10 dicembre 1948, quando, a Parigi,  la comunità delle nazioni, mentre le tragedie  della seconda guerra mondiale e i crimini contro l'umanità commessi in quel tempo erano ancora vivi nella memoria, comprese che il rispetto dei diritti umani avrebbe dovuto essere sottratto all'arbitrio degli Stati e dei loro capi, e affidato a un impegno comune che, ancora oggi, nonostante le palesi difficoltà che il sistema internazionale incontra nelle quotidiane dinamiche di interazione, costituisce  il riferimento documentale e valoriale più importante per il riconoscimento e la tutela dei diritti umani. 

Nacque così la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani il cui articolo 1 sancisce un principio fondamentale: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti" al quale, da allora, il diritto internazionale si è conformato, divenendo un imperativo etico per l'umanità.

La Dichiarazione stabilisce che tutti gli essere umani, sia in tempo di pace sia in tempo di guerra,  indipendentemente da caratteristiche fisiche, culturali o religiose, per il solo fatto di essere nati hanno diritto di vivere in sicurezza e nel rispetto della loro dignità. Inoltre riconosce e tutela gli altri diritti che consentono il diritto di vivere in sicurezza e dignità,  come il diritto alla vita, il divieto di tortura e il bando delle schiavitù ma anche le libertà che ne costituiscono il presupposto,  come la libertà di espressione, di associazione e di professare una religione, il diritto alla formazione, alla salute e agli aspetti economici dell'esistenza.

A distanza di 75 anni ancora l'altissimo significato etico e morale della Dichiarazione interroga le nostre coscienze e ci chiama ad essere testimoni rigorosi del suo valore che, sebbene non vincolante per gli Stati, costituisce il valore minimo inderogabile su cui sono andati configurandosi i trattati internazionali riguardanti i diritti umani. 

Unibs si riconosce in questo valore inderogabile e a esso intende riferirsi in ogni proprio agito, consapevole che il rispetto della dignità umana sia l'elemento essenziale e imprescindibile per regolare i rapporti fra i componenti di qualsiasi comunità, a partire, nel nostro caso, da quella accademica.

Ultimo aggiornamento il: 11/12/2023