XXIII Rapporto AlmaLaurea. I dati occupazionali dei laureati Unibs superiori alla media regionale e nazionale

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laureati davanti al rettorato

Anche quest’anno i dati occupazionali dei laureati triennali e magistrali dell’Università degli Studi di Brescia si confermano superiori alla media regionale e nazionale. In crescita la soddisfazione degli studenti rispetto all’efficacia del titolo, un dato che combina la richiesta della laurea per l’esercizio del lavoro svolto e l’utilizzo, nel lavoro, delle competenze apprese in Università. Ad evidenziarlo è il XXIII Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani che ha indagato, delle 76 Università aderenti al Consorzio, le performance formative di 291 mila laureati nel 2020 ed ha coinvolto, per la parte relativa alla condizione occupazionale, 655 mila laureati, di primo e secondo livello, nel 2019, 2017 e 2015 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 4.581 laureati dell’Università degli Studi di Brescia. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2019 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2015 e intervistati dopo cinque anni.

«Conseguire la laurea all’Università degli Studi di Brescia continua a rappresentare un requisito privilegiato per l’accesso al mondo del lavoro – commenta il Rettore prof. Maurizio Tira -. Le circostanze particolari del 2020 hanno inciso, a livello generale, sul tasso occupazionale, ma anche quest’anno il tasso di occupazione dei laureati dell’Università degli Studi di Brescia supera la media regionale e nazionale. Inoltre, i nostri laureati considerano il titolo conseguito e il percorso di studi intrapreso sempre più efficaci sul posto di lavoro: un risultato che premia senz’altro la scelta strategica della nostra Università di ampliare e aggiornare l’offerta formativa, con proposte di interesse per il territorio, declinate in maniera innovativa».

 

I LAUREATI TRIENNALI A UN ANNO DALLA LAUREA

 

Ad un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è dell’87,2%, superiore alla media regionale (75,1%) e a quella nazionale il 69,2.

Il tasso di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 6,6% (13% il dato lombardo).

 

I LAUREATI DI SECONDO LIVELLO A UNO E A CINQUE ANNI DALLA LAUREA

A un anno

Ad un anno dal conseguimento del titolo, l’81,3% dei laureati di secondo livello  del 2019 è occupato (88,4% tra i magistrali biennali e 74,4% tra i magistrali a ciclo unico); la media regionale è pari al 75,7% (77,7% tra i magistrali biennali e 71,9% tra i magistrali a ciclo unico); la media nazionale, il 68,1%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 7,5% (5,6% tra i magistrali biennali e 9,6% tra i magistrali a ciclo unico).

A cinque anni

Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello del 2015, intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, è in crescita rispetto allo scorso anno: 95,3% rispetto al 94,2% del Rapporto 2020 (98,4% per i magistrali biennali, cresciuti di 5,5 punti rispetto all’anno scorso e 91,6% per i magistrali a ciclo unico, in leggero calo rispetto al 92,9% del 2020); la media regionale è pari al 92,7%, la media nazionale l’87,7%. Il tasso di disoccupazione è pari all’1,9% (1,1% per i magistrati biennali e 2,9% per i magistrali a ciclo unico).

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Ultimo aggiornamento il: 14/04/2023