Le pacifiste Robi Damelin e Layla Al Sheikh dialogheranno con la comunità universitaria raccontando la loro esperienza di pace e di guerra. Robi Damelin è israeliana, Layla Al Shekh è palestinese. Entrambe sono attive nell’organizzazione Parents’ Circle – Families Forum, che raccoglie più di 700 famiglie e fa incontrare i familiari di vittime del fuoco nemico e promuove un dialogo fra loro.
Robi e Layla hanno perso entrambe un figlio nel conflitto israelo-palestinese. Dal loro dolore, hanno saputo trarre la forza per non cadere nell’ odio e nella tentazione di ottuse vendette, testimoniando con il loro esempio concreto una via possibile di convivenza e di pace.
PROGRAMMA
17.00 Saluti istituzionali e presentazione dell’iniziativa
17.15 Relazioni e dibattito
18.00 Question time
Intermezzi musicali con proiezione di fotografie a cura di Tiziana Arici, relative a donne in cammino per la pace
Relatrici: Robi Damelin, Layla Al Sheikh
Robi Damelin
È nata a Johannesburg, in Sudafrica, nel 1945.
È emigrata in Israele nel 1967. Prima di allora, si era impegnata con la sua famiglia nel movimento anti-apartheid. Nel marzo del 2002, il figlio della signora Damelin, David, viene ucciso a Hebron da un cecchino, mentre presta servizio militare come riservista. David aveva 28 anni e stava terminando un master in Filosofia dell’educazione all’Università di Tel Aviv, nella convinzione che l’istruzione potesse fare la differenza in Israele. Dalla morte di David,
Robi sente il forte bisogno di fare qualcosa per scongiurare che altri genitori vivessero il terribile dolore della perdita di un figlio a causa del conflitto.
È impegnata nell’organizzazione Parent’s Circle - Families Forum.
Layla Al Sheikh
Palestinese, 46 anni, ha studiato economia, alle parole preferisce i numeri ed ha un carattere tranquillo, quasi timido. Nata e cresciuta in Giordania si è trasferita a Betlemme dopo il matrimonio. L’11 aprile del 2002, Qusay, suo figlio di appena otto mesi, ha avuto un’infezione respiratoria dopo aver inalato gas lacrimogeni scagliati durante un’incursione israeliana. I genitori hanno cercato di portarlo in ospedale, situato ad appena venti minuti di distanza. Hanno impiegato quattro ore a causa dei militari che volontariamente li hanno trattenuti ai checkpoint. Troppi per Qusay che si è spento 48 ore dopo. È impegnata nell’organizzazione Parent’s Circle - Families Forum.
L’incontro è aperto a tutti e sarà in lingua inglese con una traduzione simultanea, a cura dell’Ing. Fabian Odeh. Sarà anche trasmesso in diretta streaming sul canale Teams.
Info: [email protected] - [email protected]