Ha preso ufficialmente avvio, presso l’Université Cheikh Anta Diop (UCAD) di Dakar, la UNITAFRICA Summer School, un programma di alta formazione interdisciplinare che si svolgerà fino al 4 luglio 2025. L’iniziativa, promossa congiuntamente dall’Università degli Studi di Brescia e dall’ateneo senegalese, si inserisce nell’ambito del progetto UNITAFRICA, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Transnational Educational Initiative. Tema centrale dell’edizione è “Appropriate Technologies & Digital Solutions to Create Resilient Communities Facing Environmental and Health Challenges”, con l’obiettivo di analizzare tecnologie e soluzioni digitali in grado di accrescere la resilienza delle comunità locali rispetto alle attuali sfide ambientali e sanitarie di portata globale.
L’Università degli Studi di Brescia, in qualità di capofila del progetto UNITAFRICA, assume un ruolo di primo piano nel rafforzare le relazioni accademiche tra i due continenti, favorendo lo sviluppo di modelli condivisi di alta formazione e cooperazione scientifica. Il progetto coinvolge 21 università italiane e 78 università africane, con l’intento di promuovere partenariati strutturati e sostenibili tra istituzioni di istruzione superiore.
Durante la cerimonia inaugurale – alla presenza dei Rettori e rappresentanti degli atenei partner, dell’Ambasciatrice d’Italia in Senegal, del dott. Michele Mazzola in rappresentanza del MUR, nonché del Vice Rettore di UCAD – il Rettore prof. Francesco Castelli ha evidenziato il valore strategico della cooperazione accademica internazionale come strumento fondamentale per il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. La prof.ssa Sabrina Sorlini, docente di UniBs e coordinatrice del progetto UNITAFRICA, ha sottolineato come la Summer School rappresenti un modello virtuoso di collaborazione interuniversitaria, finalizzato alla creazione di opportunità congiunte nei campi della formazione, della ricerca e dell’innovazione.
Al programma partecipano studenti provenienti da Senegal, Ghana, Somalia, Tanzania e Italia, per un totale di oltre 200 iscritti, tra presenza e modalità online. Il percorso formativo prevede lezioni frontali, attività di gruppo e analisi di casi studio su tematiche quali la salute globale, la gestione sostenibile delle risorse idriche e dei rifiuti (WASH), l’agroecologia, la zootecnia e le energie rinnovabili. Venticinque tra docenti ed esperti internazionali contribuiscono a garantire un’offerta formativa di alto profilo scientifico.