Salta al contenuto principale

Il progetto COUNTER HATE ha completato la ricerca per migliorare l'assistenza alle vittime di crimini d'odio

Data news
CounterHate

I crimini d'odio sono diventati una preoccupazione globale, ponendo significativi sfide sociali, politiche e legali. L'atto di comportamento violento motivato dal pregiudizio nei confronti di una persona sulla base della sua razza, colore della pelle, religione, origine nazionale, orientamento sessuale, genere o disabilità è considerato una grave forma di discriminazione.

Il progetto COUNTER HATE, pensato a migliorare l'assistenza alle vittime di crimini d'odio attraverso un approccio centrato sulla vittima e intersezionale, ha completato la sua ricerca in 6 paesi europei - Spagna, Grecia, Ungheria, Italia, Slovenia e Lituania - con l'obiettivo di mappare ed valutare la legislazione e le politiche nazionali in materia di crimini d'odio. I risultati della ricerca forniscono anche preziosi spunti sulle esperienze delle vittime e dei professionisti chiave, nonché sulle opinioni delle organizzazioni civili.

La ricerca ha incluso la mappatura dei quadri legali e politici nazionali riguardanti i crimini d'odio, nonché l'assistenza alle vittime. Inoltre, sono state condotte ricerche qualitative e quantitative, tra cui interviste approfondite e un sondaggio, per analizzare le esperienze e le opinioni delle vittime e dei professionisti chiave. La ricerca condotta ha evidenziato i seguenti fenomeni:

  • La sottodenuncia da parte delle vittime è ancora molto diffusa in Italia. Non sono stati stabiliti protocolli specifici per la denuncia dei crimini d'odio, né le forze dell'ordine dispongono di linee guida adeguate e omogenee per disciplinare la denuncia di tali crimini.
  • I servizi di supporto specifici per le vittime di crimini d'odio sono forniti principalmente da ONG su base volontaria e senza il supporto stabile e permanente di finanziamenti pubblici. Di conseguenza, la natura frammentaria e discontinua dei servizi disponibili finisce per ostacolare l'accesso delle vittime alla giustizia e a una riparazione completa.
  • L'ottenimento di un risarcimento economico è un punto critico nella riparazione delle vittime di crimini d'odio in Italia. Le procedure in vigore sono lente e inefficaci e gli importi ricevuti sono spesso minimi, il che porta spesso le vittime a rinunciare a richiedere il risarcimento.
  • Gli operatori chiave intervistati nell'ambito di questa ricerca riferiscono che nell'ultimo decennio si è notato un aumento della sensibilità e della consapevolezza delle autorità pubbliche e dei servizi di assistenza alle persone vulnerabili e alle vittime di reato, grazie a campagne di informazione, all'aumento dei corsi di formazione e a importanti miglioramenti legislativi.
  • Le iniziative di assistenza alle vittime sono in crescita e c'è una diffusa consapevolezza delle normative di base, sia nazionali che europee. Tuttavia, i protocolli concreti sono pochi, soprattutto per quanto riguarda i procedimenti penali, e il grado di applicabilità della legge dipende ancora troppo dalla sensibilità degli operatori del diritto.

L'obiettivo generale del progetto COUNTER HATE è contribuire all'assistenza alle vittime di crimini d'odio garantendo che la legislazione e le politiche in Spagna, Grecia, Ungheria, Italia, Slovenia e Lituania siano in linea con i principi fondamentali degli approcci centrati sulla vittima e intersezionali, garantendo un sostegno olistico fornito a coloro che hanno subito queste manifestazioni di discriminazione e odio.

I report nazionali sono disponibili QUI.

Per maggiori informazioni su COUNTER HATE e sui risultati della ricerca, si prega di visitare il sito web del progetto o di contattare l'organizzazione ai seguenti recapiti: Giacomo Viggiani, Núria Borràs e Luca Passanante.

Ultimo aggiornamento il: