Come tratto il tema della mia disabilità nel c.v.?

strategia

Come inserire la delicata informazione della propria situazione di salute, invalidità o disabilità stendendo il curriculum?

È giusto farlo o sarebbe meglio evitare?

Con le righe seguenti si intende dare alcune generiche informazioni, considerando che la U.O.C. Inclusione, Partecipazione e Residente Universitarie, anche in affiancamento alla U.O.C. Tirocini e Placement, sarà disponibile per eventuali approfondimenti di situazioni individuali.

Per quanto riguarda il tema della corretta trattazione della propria disabilità o invalidità nel c.v., possiamo distinguere 3 diverse situazioni:

A. La stesura del c.v. per un concorso pubblico:

L’ente pubblico deve sempre garantire la partecipazione al concorso delle persone disabili e le modalità di correzione delle prove concorsuali non permette di rendere noto alle commissioni il nominativo della persona di cui sta esaminando la prova: in questo caso è fondamentale specificare nel c.v. e in fase di application al bando di concorso che si è titolari di L. 68/99 e/o L. 104/92, perché, durante la domanda di partecipazione, è anche possibile richiedere strumenti compensativi o misure dispensative previste dalla legge (ad es. chi ha una disabilità grave può essere escluso dalle prove di pre-selezione, chiedere assistenza o tempo aggiuntivo durante le prove, chiedere la presenza di un interprete LIS o di un tutor lettore).

B. La stesura del c.v. per un’azienda privata che cerca specificatamente una persona titolare di L. 68/99:

Anche in questo caso è importante segnalare la propria disabilità o invalidità, proprio perché il datore di lavoro, probabilmente per assolvere agli obblighi assunzionali, sta cercando proprio persone titolari di L.68/99. In questo caso è anche molto probabile che l’azienda stia provvedendo a tale assunzione attraverso i servizi dell’ufficio del collocamento mirato. Per questo motivo iscriversi alle liste del collocamento mirato è molto importante: certamente è altrettanto importante mantenere una ricerca attiva del lavoro, senza affidarsi solo all’attesa di una chiamata. Essere in regola e avere una documentazione aggiornata rispetto alle liste del collocamento mirato può fare la differenza ed essere un’importante opportunità.

C. La stesura del c.v. per una posizione ritenuta particolarmente interessante da una persona con disabilità presso un’azienda che, però, non cerca specificatamente persone con disabilità:

Può essere questo il caso di numerosi studenti neo-laureati con disabilità: come sopra specificato, le offerte di lavoro sono per tutti, quindi anche un neo-laureato con disabilità ha diritto a candidarsi per una posizione prestigiosa presso un ente pubblico o privato, se pur questa posizione non sia dedicata specificatamente a persone con disabilità. Diventa qui particolarmente importante una buona gestione dell’informazione della propria disabilità nel curriculum e nella lettera di presentazione. Ecco alcuni pratici consigli:

  • È fortemente sconsigliato omettere l’informazione di avere una disabilità: omettere la propria disabilità è un diritto, quindi questo è solo un consiglio, ma in caso di selezione del c.v. e relativo colloquio in presenza, “l’effetto sorpresa” potrebbe non essere gradito dai recruiter, sviare l’attenzione dalle vostre competenze e dal motivo per cui siete lì, ovvero ottenere quel lavoro, portare ad incomprensioni, e persino generare un senso di sfiducia per il fatto che non è stata data chiaramente un’informazione;
     
  • Attenzione alla privacy dei propri dati sanitari: scegliere di dare un’informazione chiara nella lettera di presentazione e nel c.v. della propria disabilità, non significa scendere nei dettagli della propria patologia. I propri dati sanitari e la propria condizione di salute sono informazioni da condividere con attenzione. Segnalare una disabilità motoria e descrivere nel c.v., ad esempio,  le proprie autonomie, che si è in possesso della patente e che con la propria carrozzina si riesce a gestire in autonomia un determinato ambiente di lavoro, non significa specificare la patologia o la motivazione per cui ci si trova nella condizione di persona con disabilità;
     
  • Approfondire brevemente ove possibile: ad esempio nella lettera di presentazione, in battuta finale, o nella parte del c.v. dove è possibile aggiungere informazioni personali, descrivere la consapevolezza dei propri limiti e le strategie messe in campo per superarli, la propria forza e determinazione nell’affrontare la disabilità, dichiarare di essere disponibili a creare soluzioni condivise per gestire al meglio la propria disabilità sul posto di lavoro, possono essere tutti elementi estremamente favorevoli;
     
  • Valorizzare le esperienze legate alla propria disabilità: come per tutti gli altri, inserire nelle soft-skills esperienze di volontariato o sport particolarmente formanti e interessanti, può essere importante per fare trasparire un’immagine di sé attiva e integrata nella società...purtroppo non tutti i recruiter sono esperti di disabilità e del potenziale che ogni persona disabile può avere, sta quindi a noi raccontarci al meglio e rendere gli altri consapevoli del nostro potenziale.
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Riferimenti e contatti

U.O.C. Inclusione, Partecipazione e Residenze Universitarie
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Orari lun-gio: 8.30-16.00 ven: 8.30-12.00

Daniela Fiordalisi
Mail: [email protected]
Tel. +39 030 20 16 057
Cel.+39 334 11 75 317

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Ultimo aggiornamento il: 11/10/2023