Il 28 luglio ricorre la Giornata Mondiale per la Conservazione della Natura, una ricorrenza che quest’anno coincide con l’Earth Overshoot Day, la data stimata da Global Footprint Network intorno alla quale l’umanità esaurisce le risorse biologiche che la Terra rigenera nell’arco dell’anno precedente.
La giornata ci ricorda che il perdurare del sovrasfruttamento delle risorse terrestri da ormai oltre mezzo secolo, ha portato ad un enorme declino della biodiversità, ad un eccesso di gas serra nell’atmosfera e ad una maggiore competizione per l’energia e le risorse alimentari. Sia le cause che i sintomi di questo sovrasfruttamento stanno diventando sempre più evidenti con ondate di calore insolite, incendi boschivi, siccità ed inondazioni. L’Università degli Studi di Brescia vuole ribadire la necessità di un cambio di rotta per fermare questa enorme perdita di risorse che coinvolge tutti gli abitanti del nostro pianeta.
Le conseguenze delle pressioni economiche sono già visibili. La ricerca del Global Footprint Network mostra infatti che più di 3 miliardi di persone vivono ad oggi in Paesi che producono meno cibo di quanto ne consumano e generano meno reddito della media mondiale. Ciò significa che questi paesi hanno una capacità alimentare inadeguata ed un enorme svantaggio nell’accesso al cibo sui mercati globali. Allargando il discorso a tutte le risorse, non solo quelle alimentari, il numero di persone esposte a questa doppia sfida – economica ed ambientale – sale a ben 5,8 miliardi di persone.
Spingere più in là questa data non è soltanto possibile, ma farlo porterà vantaggi economici a coloro che guideranno il cambiamento. Sono infatti molteplici le possibilità economicamente valide che riducono al contempo l’Overshoot, tra cui:
- Diminuire gli sprechi alimentari sposterebbe la data dell’Earth Overshoot Day più avanti di 13 giorni.
- Migliorare la mobilità sostenibile, in linea con gli standard che attualmente troviamo nei Paesi Bassi, può spostare la data dell’Earth Overshoot Day di 9 giorni.
- Produrre energia da fonti rinnovabili a costi competitivi, come avviene in Danimarca e Germania, ha il potenziale di far spostare la data dell’Earth Overshoot Day di almeno 10 giorni.