
Il Prof. Augusto Preti, primo Rettore dell’università, è rimasto in carica per ventisette anni dal 1983 al 2010. Bresciano di nascita, classe 1941, il Prof. Augusto Preti aveva conseguito nel 1965 la laurea in Scienze Biologiche presso l'università degli Studi di Milano, Professore Ordinario dal 1980 di chimica biologica presso l'università milanese, nel 1982 aveva esercitato l'opzione per il trasferimento presso la nascente università degli Studi di Brescia, configurandosi sin da subito come una delle personalità di maggior spicco della stessa università.
Sotto la Sua guida l'università di Brescia ha raggiunto importanti traguardi in termini scientifici e culturali. ll Prof. Preti fu infatti promotore della realizzazione del Campus Nord e dell'acquisizione e del restauro di edifici storici nel centro di Brescia, destinati a ospitare le diverse facoltà dell'Ateneo. Questa scelta, condivisa con le autorità locali, mirava a integrare l'università nel tessuto urbano e a valorizzare il patrimonio architettonico cittadino.
La Comunità universitaria ricorda con profonda gratitudine il Suo Rettore Emerito che ha dedicato la vita al sapere, alla ricerca, ai giovani contribuendo in modo determinante alla crescita del territorio bresciano.
«Il Prof. Preti è stato il pilastro su cui si è edificata la nostra Università» – dichiara il Rettore Prof. Francesco Castelli –. «La sua leadership illuminata e la capacità di coniugare professionalità accademica e sensibilità umana restano un esempio per tutti noi. Oggi la nostra comunità perde non solo un Rettore Emerito, ma un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’Università degli Studi di Brescia. A nome di tuttal’Università, esprimo il cordoglio più sincero ai familiari e a quanti lo hanno conosciuto e stimato».
«Ho conosciuto Augusto Preti quando sono tornato a Brescia dall’Università di Salerno dopo il mio straordinariato e da lì è cominciato un rapporto che è andato avanti per vent’anni con significativi risultati per lanostra, allora giovane, Università» – ricorda il Prof. Emerito Giancarlo Provasi –. «Ho avuto l’onore e il privilegio di affiancarlo per otto anni nel ruolo di prorettore vicario, condividendo con lui il quotidiano impegno per la crescita dell’istituzione che lui tanto amava. La sua affabilità, il suo instancabile senso del dovere e la sua visione lungimirante hanno lasciato un segno indelebile nel nostro Ateneo e nelle vite di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare al suo fianco».
«Numerosissimi i risultati ottenuti dal Prof. Preti come Rettore per lo sviluppo dell’Ateneo bresciano» – dichiara il Prof. Eugenio Monti, docente ordinario di Biochimica -. «La sua grande capacità di ascolto, il suoentusiasmo contagioso, l’energia e la passione con cui si è impegnato nelle sfide in cui è stata coinvolta la nostra Università, lo rendevano un leader che promuoveva e motivava gruppi in grado di lavorare in modo sinergico. La sua umanità, l’ironia e il gusto per la battuta sono state altre importanti caratteristiche della sua persona che spesso gli sono servite per risolvere situazioni complesse e che gli hanno fatto ricoprire posizioni di spicco all’interno della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. La sua carriera scientifica si è svolta nel campo della neurochimica, con particolare riferimento alla chimica degli zuccheri. Anche in questo ambito il Prof. Preti non ha mai imposto il suo ruolo bensì ha sempre condiviso la sua esperienza nella discussione dei risultati ottenuti in laboratorio. Il suo rigore metodologico, l’onestà intellettuale, l’etica rigorosa e il “mestiere” acquisito in tanti anni di pratica hanno sempre reso i suoi consigli estremamente preziosi. Gli impegni sempre maggiori del suo incarico istituzionale hanno progressivamente ridotto il suo coinvolgimento diretto nella ricerca, che è rimasta comunque una delle sue grandi passioni. Tutti coloro che lo hanno conosciuto lo ricorderanno non solo per quanto ha fatto come Rettore dell’Università degli Studi di Brescia ma per la sua grande umanità, il buon senso e il sorriso con cui affrontava la vita».
«Il Collegio di Merito Lucchini di Brescia ha appreso con profondo dispiacere la notizia della scomparsa del Prof Augusto Preti» – afferma la Direttrice del Collegio Universitario Luigi Lucchini Prof.ssa Carla Bisleri –. «Conserviamo il ricordo della sua presenza quotidiana alle attività formative, l'umanità e l'attenzione con cui si rivolgeva ai giovani talenti del Collegio, istituzione che aveva fortemente promosso e realizzato. La nuova residenza universitaria nata dalla stretta collaborazione tra UniBs e Fondazione Lucchini, ha arricchito l'offerta formativa per i giovani, valorizzato la nostra Università e tutta la comunità bresciana».
Il Prof. Augusto Preti è colui che, insieme ad un gruppo ristretto di lungimiranti giovani professori, ha saputo dare corpo e voce alle intuizioni feconde delle Autorità locali di Brescia, in primis i Sindaci Bruno Boni e successivamente Cesare Trebeschi. Questi avevano voluto la istituzione di una Università Statale autonoma nella città di Brescia che raccogliesse la eredità dei corsi satelliti del Politecnico di Milano, della Università Statale di Parma e della Università Statale di Milano in un unico contenitore autonomo, sogno concretizzatosi il 14 agosto 1982. Dopo un iniziale periodo nel quale il Prof. Attilio Gastaldi presiedette il Comitato Ordinatore, nell’anno accademico 1983-84, il Pro. Augusto Preti fu eletto Magnifico Rettore della Università degli Studi di Brescia, carica che mantenne per 27 anni sino al 31 ottobre 2010.
In questo lungo periodo Egli promosse la crescita della Università dalla età dell’infanzia sino alla piena maturità e curandone la crescita sia infrastrutturale che culturale con una precisa visione di sviluppo radicata nel contesto geografico locale ma proiettata in ambito nazionale ed internazionale.
Due sono stati gli assi portanti della sua azione. Da un lato rispondere ai bisogni del territorio ed in quest’ottica si inserisce la istituzione progressiva dei corsi di Laurea di ambito economico, ingegneristico, sanitario e giuridico. Dall’altro lato la rigenerazione di edifici storici a costituire un campus universitario diffuso anche nel centro storico ha comportata la riqualificazione di interi quartieri consegnati alla vivace vita della comunità studentesca.
Il Prof. Preti ha avuto certamente il pregio di essere attento ai macro obiettivi di sviluppo dell’Ateneo, ma anche ai bisogni del personale, dei docenti e degli studenti, con i suoi tratti di personalità bonari e schietti.
Ha portato la nostra Università a meritarsi un posto di crescente rilievo nel panorama nazionale ed oggi il sogno di 43 anni or sono di servire il proprio territorio si è reso concreto in un Ateneo che conta più di 60 corsi di laurea in tre differenti province (Brescia, Cremona e Mantova) che hanno regalato alla comunità oltre 65.000 laureati e 5.000 specialisti. E che oggi può contare anche su un Collegio di Merito, frutto della intuizione del Prof. Preti e del Cav. Luigi Lucchini di cui porta il nome.
A noi spetta il compito di non disperdere una eredità così importante
-Prof. Francesco Castelli
AUGUSTO PRETI, il RETTORE ARTIGIANO
Sono tanti i ricordi che affollano i pensieri quando riporto alla mente chi è stato, per me e per tutti, AUGUSTO PRETI. Tutti noi conosciamo quello che hanno rappresentato per l’Università di Brescia i lunghi anni del suo Rettorato, a cui va aggiunto il quindicennio milanese: anni che hanno rivelato la sua natura di Artigiano, l’uomo che crea dal nulla con le sue mani qualcosa di unico e irrepetibile.
L’Artigiano-Ricercatore : l'attività di ricerca del Prof. Preti è stata incentrata essenzialmente sullo studio dei sialo-glicoconiugati nel sistema nervoso centrale e degli enzimi coinvolti nel metabolismo dell’acido sialico. Degli originali risultati di tali ricerche tutti possono trovare traccia in PubMed. Quello di cui non si può trovare traccia in PubMed, è il fatto che a quei tempi non esistevano i computer : le pubblicazioni scientifiche venivano redatte con le macchine da scrivere, con l’uso di carta carbone e col bianchetto per correggere gli errori. Ore e ore passate a rileggere, cancellare, correggere e ribattere a macchina, perché Augusto era di una pignoleria esasperante, come gli artigiani tipografi. A ciò si aggiunga che il motto del Direttore era “Siete pagati per la didattica, la ricerca è un vostro piacere personale”. Non essendo ancora stato inventato il materiale disposable, nel cortile di Via Saldini (a Città Studi, sede dell’Istituto) si trovava un vetraio presso cui ciascuno di noi, con i propri soldi, comprava la vetreria necessaria per gli esperimenti. Per questo, tutti i sabati, Preti prendeva il treno da Brescia a Milano, perché il sabato era dedicato al lavaggio della vetreria, che nelle sue mani era trattata come gli artigiani di Murano. E a Brescia ecco che inaspettatamente sboccia dapprima l’artigiano-restauratore. Innamorato di San Faustino, Santa Chiara, Palazzo Martinengo Palatini, Palazzo Bettoni, Palazzo Calini ai Fiumi, Casa dei Mercanti, con instancabile presenza diuturna sui cantieri recupera alla città, ai docenti e agli studenti i gioielli architettonici che conosciamo. Nel frattempo è all’opera l’artigiano-carpentiere con gli edifici di Medicina, Ingegneria e poi di Scienze Motorie, per non parlare dei Collegi. Tutto ciò è stato possibile grazie all’artigiano-tessitore, che tesseva la rete delle relazioni, delle amicizie e delle conoscenze che hanno permesso la condivisione e il finanziamento di tutte queste opere. Credo che il vertice dell’artigiano-Ricercatore sia stato toccato nel Settembre 1987, quando la Società Italiana di Biochimica scelse Brescia quale sede del suo 33° Congresso Nazionale, che si svolse in parte nella sede della Facoltà di Medicina e in parte a Gardone Riviera. In tale contesto, ebbe l’onore di ospitare la Prof.ssa Rita Levi Montalcini in una delle sue prime uscite quale Premio Nobel della Medicina, assegnatole nel 1986. E’ ancor oggi impresso nei miei occhi la soddisfazione del Prof. Augusto Preti nell’accogliere tale illustre ospite e nell’offrire alla città tutta la possibilità di incontrare, conoscere e apprezzare le qualità umane e scientifiche della Prof.ssa Rita Levi Montalcini. E infine vorrei sottolineare che chiunque abbia frequentato gli stadi di provincia, si ricorderà l’artigiano-sportivo, una presenza unica, riconoscibile e spesso imbarazzante sulle tribune degli stadi, ma pure la passione con cui ha sostenuto e valorizzato la pratica sportiva universitaria. E, da ultimo, farei torto alla sua memoria se non menzionassi qui l’artigiano-bluffatore: molti dei testimoni sono ormai purtroppo quasi tutti scomparsi, ma non posso dimenticare le memorabili partite a briscolone a 5 o a quelle di Trisac, il gioco alle carte anch’esso quasi scomparso, da cui usciva quasi sempre vincitore. Insomma un artigiano-maestro di vita.
-Professor Luigi Caimi