Prendendo ispirazione dal processo di riconciliazione tra Timor Est e Indonesia, esempio virtuoso di diplomazia regionale, la collaborazione accademica tra Europa e Sud Est Asiatico si candida oggi a diventare un motore di pace e di sviluppo sostenibile in un contesto geopolitico sempre più frammentato. È anche su questo tema che si è concentrata la riunione plenaria di ASEA UNINET – acronimo di Asean-European Academic University Network – la rete di Università europee e del sud-est asiatico che dal 1994 promuove la continua internazionalizzazione nell’alta formazione e nella ricerca.
Al meeting, tenutosi a Brescia da lunedì 8 a venerdì 12 settembre, hanno partecipato oltre centoventi delegati europei ed asiatici, chiamati a discutere sul tema della collaborazione scientifica, in particolare nei campi: Digital Humanism and Arts in Academia, Ocean Sciences and Climate Change, Renewable Energy, Global Health and Sustainable Food Production ed Ecological Economics/Bioeconomy.
Originariamente composta da esponenti di Austria, Indonesia, Thailandia e Vietnam, la rete ASEA UNINET include oggi oltre 90 università provenienti da 16 paesi, compresi Italia, Malaysia, Myanmar, Cambogia, Cechia, Germania e Filippine, insieme a una università associata dal Pakistan. Grazie al rapporto di collaborazione tra gli Atenei coinvolti, la Rete assegna borse di studio per lauree magistrali, dottorato e post-dottorato a studenti e ricercatori e organizza workshop internazionali, conferenze, summer/winter schools ed eventi di networking, questi ultimi spesso in stretta cooperazione con ambasciate e rappresentanti della politica e dell'economia. I progetti di ricerca ASEA-UNINET sono interdisciplinari e spaziano dalle Scienze Naturali, Tecnologie, Economia, Scienze Sociali e Umanistiche fino a Medicina e Farmacia. Oltre al focus scientifico dell'ASEA-UNINET, la rete è caratterizzata dai contatti individuali che si creano tra i suoi partecipanti. Non a caso si parla della "famiglia" ASEA-UNINET.
I paesi ASEAN ospitano l’8% della popolazione mondiale e generano il 7.2% del GDP mondiale e stanno assumendo un ruolo sempre più importante negli scambi culturali ed economici per l’Europa, l’Italia e anche per il territorio bresciano.