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Il Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza

studenti

scheda del corso

Tipo di corso: Laurea Magistrale a ciclo unico (300 crediti)

Tipo di accesso: Corso ad accesso libero - TOLC-SPS

Durata: 5 anni

Lingua: Italiano

Sede didattica: Brescia

Classe di Laurea: LMG/01 - Classe delle lauree magistrali in giurisprudenza

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Il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza si articola in un percorso di studi quinquennale che intende fornire allo studente, anche in funzione del percorso di specializzazione post-lauream, adeguate conoscenze degli aspetti istituzionali ed organizzativi degli ordinamenti giudiziari; nonché fornire gli strumenti adeguati per il continuo aggiornamento delle proprie conoscenze e competenze nel campo giuridico.
Lo studente acquisisce sin dal primo anno una solida cultura giuridica, nazionale ed internazionale, tale da renderlo pienamente consapevole del suo ruolo di giurista 'europeo', che sia in grado, anche muovendo dalla storicità del dato normativo, di comprendere appieno i meccanismi dell'argomentare logico-giuridico, applicandoli nei campi di azione propri sia delle professioni forensi, sia di ruoli dirigenziali all'interno della PA o delle Istituzioni europee, così come anche nel campo delle imprese private o altro.

Profilo Generico

  • funzione in un contesto di lavoro:
    La Laurea Magistrale in Giurisprudenza ridefinisce, in via preferenziale, il percorso preordinato a professioni di grande importanza sociale, quali quelle di Avvocato, Magistrato e Notaio, previo svolgimento della pratica e superamento dei rispettivi concorsi nazionali e/o esami abilitativi e/o di ammissione
    I dottori magistrali in Giurisprudenza potranno inoltre svolgere attività ed essere impiegati, in riferimento a funzioni caratterizzate da elevata responsabilità (esperto legale di impresa o in enti pubblici), nei vari campi di attività sociale, socio-economica e politica ovvero nelle Istituzioni, nelle Pubbliche amministrazioni, nelle imprese private, nei sindacati, nel settore del diritto dell'informatica, nel settore del diritto comparato, del diritto internazionale e comunitario (giurista europeo), oltre che nelle organizzazioni internazionali in cui le capacità di analisi, di valutazione e di decisione del giurista si rivelano feconde anche al di fuori delle conoscenze contenutistiche settoriali.
     
  • competenze associate alla funzione:
    Avvocatura, magistratura, notariato, P.A., dirigenti ecc.
     
  • sbocchi occupazionali:
    I laureati del Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza possono indirizzarsi alle professioni legali e alla magistratura, ma anche ad attività e funzioni di elevata responsabilità nei vari campi di attività sociale, socio-economica e politica, ovvero nelle istituzioni, nelle pubbliche amministrazioni, nelle imprese private, nei sindacati, nel settore del diritto dell’informatica, nel settore del diritto comparato, comunitario e internazionale, oltre che nelle organizzazioni internazionali.

Avvocato

  • funzione in un contesto di lavoro:
    L’avvocato rappresenta e tutela gli interessi del cliente (persona, impresa, organizzazione etc.) nelle questioni legali e nei diversi gradi di giudizio civile, penale, amministrativo; redige contratti e atti giuridici; fornisce attività di consulenza legale; presta assistenza legale e svolge funzioni di arbitro in sede stragiudiziale.
     
  • competenze associate alla funzione:
    Per quanto riguarda le competenze associate alla funzione di avvocato, si rende necessaria la conoscenza dei testi e degli orientamenti normativi (leggi, regolamenti, procedure, giurisprudenza etc.), la capacità di inquadramento e di qualificazione della fattispecie concreta, supportata da un costante aggiornamento scientifico. Necessaria appare altresì la capacità di redigere pareri e atti in lingua italiana
e quella di relazionarsi con gli altri (clienti, colleghi, giudici etc.). L’avvocato deve possedere una adeguata capacità informatica e gestionale, deve essere in grado di utilizzare nella pratica giuridica anche le conoscenze dei principi e delle pratiche di economia e contabilità, e deve essere in grado di padroneggiare il lessico giuridico di una o più lingue straniere (principalmente inglese e francese).
     
  • sbocchi occupazionali:
    Quella forense è professione autonoma o dipendente.
Il laureato in Giurisprudenza inizia la sua attività facendo pratica presso uno studio legale, avendo così l’opportunità di valorizzare le conoscenze acquisite negli anni dell’Università o, in parziale alternativa, frequentando una Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Durante il periodo di pratica, oltre a perfezionare la propria preparazione giuridica, entra in contatto con i vari uffici giudiziari e apprende come organizzare e gestire l’attività necessaria ai fini dell’esercizio della professione forense.
Dopo il periodo di pratica e dopo aver superato l’Esame di Stato per l’abilitazione all'esercizio della professione forense l’avvocato può esercitare in proprio o alle dipendenze di altri (avvocati, banche, assicurazioni, imprese, pubbliche amministrazioni etc.) la professione. Può altresì essere nominato giudice onorario e svolgere la funzione di giudice di pace o, in qualità di giudice onorario, di magistrato presso la giurisdizione ordinaria (come giudice onorario aggregato, giudice onorario di tribunale o viceprocuratore onorario).
L’avvocato può perfezionare la propria formazione frequentando le Scuole di specializzazione, Master di II livello e corsi di perfezionamento.

Notaio

  • funzione in un contesto di lavoro:
    Il notaio riceve e redige atti giuridici inter vivos (compravendite, mutui, donazioni etc.) e atti di ultima volontà (testamenti); attribuisce loro pubblica fides, svolgendo funzioni di pubblico ufficiale; li registra e li trascrive nei pubblici registri; li conserva; li autentica; ne rilascia copia, estratti e certificazioni. Inoltre, il notaio accerta la volontà dei contraenti e la traduce in linguaggio giuridico, garantendo la legalità dell’atto redatto; consiglia alle parti l'atto più idoneo a raggiungere gli obiettivi prefissati; verifica la legalità dei contenuti oggetto degli atti e delle transazioni; verifica la conformità dei documenti; esegue accertamenti (ad esempio ipotecari e catastali) e fornisce consulenza specialistica (fiscale, civile, tributaria etc).

     
  • competenze associate alla funzione:
    I notai devono conoscere i testi e gli orientamenti normativi (leggi, regolamenti, procedure, giurisprudenza etc.), devono altresì avere capacità di inquadramento e di qualificazione della fattispecie concreta, supportata da un costante aggiornamento tecnico-giuridico, nonché devono comunque essere in grado di redigere pareri e atti in lingua italiana, di relazionarsi con gli altri (ricevere i clienti, confrontarsi con i colleghi etc.), di analizzare i bisogni dei clienti per definire il servizio adeguato alle esigenze rappresentate. Essi devono, infine, avere adeguate capacità informatiche
e gestionali, nonché completa padronanza del vocabolario giuridico di una o più lingue straniere.
     
  • sbocchi occupazionali:
    Per quanto riguarda il notariato, il laureato in Giurisprudenza inizia la sua attività facendo pratica presso uno studio notarile, avendo così l’opportunità di valorizzare le conoscenze acquisite negli anni dell’Università o, in parziale alternativa, frequentando una Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Durante il periodo di pratica, oltre a perfezionare la propria preparazione giuridica, egli entra in contatto con i vari uffici e apprende come organizzare e gestire l’attività necessaria all'esercizio della professione notarile. Dopo aver vinto il concorso notarile, gli viene assegnata una sede nella quale è tenuto ad avviare uno studio professionale entro 3 mesi.

Magistrato

  • funzione in un contesto di lavoro:
    Il magistrato, accertate le condizioni di procedibilità dell’azione, amministra la giustizia penale, civile, amministrativa. Nell’ambito dell'attività giudiziaria egli provvede a fissare e a dirigere le udienze; esaminare e studiare gli atti processuali; nominare i consulenti; raccogliere e valutare informazioni o elementi probanti; ascoltare le parti e i loro procuratori; condurre attività investigative; emettere sentenze, scrivendone le motivazioni. Il Magistrato è tenuto, inoltre, a vigilare sulle carceri; predisporre misure cautelari alternative al carcere; verificare la costituzionalità o l’applicazione delle leggi; controllare e supervisionare l’operato del personale amministrativo; vigilare o gestire le risorse economiche e la spesa pubblica.

     
  • competenze associate alla funzione:
    Competenze legate alla funzione di magistrato sono la conoscenza dei testi e degli orientamenti normativi (leggi, regolamenti, procedure, giurisprudenza etc.), la capacità di inquadramento e di qualificazione della fattispecie concreta, supportata da un costante aggiornamento scientifico nonché dalla capacità di redigere sentenze in lingua italiana, adeguatamente motivandole, e dalla capacità di relazionarsi con utenti e professionisti (avvocati, parti, colleghi, polizia giudiziaria etc.). Il magistrato deve altresì essere in grado di valutare e applicare le tecniche di indagine, deve padroneggiare il vocabolario giuridico di una o più lingue straniere.
     
  • sbocchi occupazionali:
    Il laureato in Giurisprudenza che voglia impiegarsi nella magistratura inizia la sua attività frequentando un corso di specializzazione a numero chiuso presso una Scuola di Specializzazione per le professioni legali (durata: 2 anni). Dopo aver superato un concorso nazionale bandito dal Ministero della Giustizia, deve frequentare un corso obbligatorio di 6 mesi presso la Scuola Superiore della Magistratura.
Il Magistrato di prima nomina deve svolgere un tirocinio di 18 mesi presso un altro Magistrato e dopo 2 anni diventa Magistrato di Tribunale. Occorrono ulteriori 11 anni per poter essere nominato Magistrato di Corte d'Appello e altri 7 per essere dichiarato idoneo alla nomina a Magistrato di Cassazione. Il Magistrato può svolgere la sua attività, in alcuni casi previo ulteriore concorso, presso le seguenti istituzioni: Consiglio Superiore della Magistratura, Consiglio della Magistratura Militare, Corte Costituzionale, Corte di Cassazione, Corte d'Appello, Tribunale ordinario, Corte d'Assise, Corte d'Assise d’Appello, Tribunale per i Minorenni, Tribunale di Sorveglianza, Corte dei Conti, Avvocatura dello Stato, Tribunali Amministrativi Regionali, Consiglio di Stato.

Esperto legale in impresa o in enti pubblici

  • funzione in un contesto di lavoro:
    L’esperto legale di impresa deve essere in grado di gestire e coordinare l’ufficio legale dell’impresa, nonché di sovraintendere a tutti gli aspetti legali propri delle attività di impresa, controllando e facendo in modo che le attività stesse, le procedure e gli atti siano conformi alle norme giuridiche; redigendo contratti e altri atti giuridici, sia nazionali che internazionali; fornendo consulenza legale; predisponendo atti, pratiche amministrative; curando i rapporti con enti o soggetti esterni; gestendo e verificando gli aspetti legali dell'impresa cui appartiene; assicurando supporto all'attività amministrativa degli altri uffici; provvedendo eventualmente al recupero crediti; facendo parte di organi istituzionali (commissioni, organi consultivi etc.). L’esperto legale ha, inoltre, il compito di prevenire il contenzioso e, qualora non vi riesca, di gestirlo sotto la sua responsabilità fungendo da ‘raccordo’ tra l’impresa e l’esterno.
    L’esperto legale in enti pubblici gestisce e coordina l'ufficio legale, nonché sovraintende a tutti gli aspetti legali propri delle attività di organizzazioni o enti della Pubblica Amministrazione, controllando e facendo in modo che le attività stesse, le procedure e gli atti siano conformi alle norme giuridiche. Egli redige contratti e altri atti giuridici, sia nazionali, sia internazionali; fornisce consulenza legale e predispone atti, pratiche o provvedimenti amministrativi; cura i rapporti con enti o soggetti esterni (Avvocatura di Stato, tribunali etc.); gestisce e verifica gli aspetti legali dell’ente, assicurando supporto all’attività amministrativa degli altri uffici. Può far parte di organi istituzionali (commissioni, organi consultivi etc.) ed ha, infine, il compito di prevenire il contenzioso e, qualora non vi riesca, di gestirlo sotto la sua responsabilità.
     
  • competenze associate alla funzione:
    L’esperto legale di impresa deve possedere le seguenti capacità: deve conoscere i testi e gli orientamenti normativi (leggi, regolamenti, procedure, giurisprudenza etc.), deve avere capacità di inquadramento e di qualificazione della fattispecie concreta, supportata da un costante aggiornamento scientifico. Egli deve essere altresì in grado di redigere pareri e atti in lingua italiana, relativamente alla funzione ricoperta; di seguire attività correlate all'amministrazione e alla gestione dell’impresa; deve conoscere le procedure amministrative a cui è preposto; deve conoscere le tecniche di gestione degli archivi; deve avere spiccata capacità gestionale e conoscere i principi e le pratiche di economia e contabilità; deve essere in grado di gestire il personale e le risorse umane e di interagire con diverse professionalità, nella comprensione delle dinamiche dell’organizzazione aziendale; deve conoscere i principi e i metodi per presentare, promuovere e vendere prodotti o servizi e/o fornire il servizio a cui è preposto; deve avere adeguata capacità di relazionarsi con gli altri (colleghi, utenti e clienti). L’esperto deve avere capacità informatiche
adeguate alla funzione ricoperta e padroneggiare il vocabolario giuridico di una o più lingue straniere.
    L’esperto legale in enti pubblici deve conoscere i testi e gli orientamenti normativi (leggi, regolamenti, procedure, giurisprudenza etc.), deve avere capacità di inquadramento e di qualificazione della fattispecie concreta, supportata da un costante aggiornamento nonché dalla capacità di redigere pareri e atti in lingua italiana, relativamente alla funzione alla quale è preposto,
e deve altresì avere capacità di amministrazione e gestione dell’ente. Deve poi avere conoscenza delle procedure amministrative e di ufficio, nonché delle tecniche di gestione degli archivi e dei principi e delle pratiche di economia e contabilità; deve essere in grado di gestire il personale e le risorse umane e di interagire con diverse professionalità, nella comprensione delle dinamiche dell'organizzazione interna del lavoro; deve essere in grado di relazionarsi con gli altri; deve conoscere adeguatamente le più importanti attrezzature tecnico-scientifiche, le politiche, le procedure e le strategie per promuovere effettive operazioni di sicurezza locale e nazionale per la protezione delle persone, delle informazioni, della proprietà e delle istituzioni. Deve avere adeguate capacità informatiche, così come adeguata conoscenza dei comportamenti umani e delle dinamiche di gruppo, delle influenze e tendenze sociali, delle migrazioni umane, dell'etnicità. Infine, deve avere completa padronanza del vocabolario giuridico di una o più lingue straniere.
  • sbocchi occupazionali:
    L'esperto legale di impresa presta la propria attività quale dipendente o consulente presso imprese industriali, artigianali e manifatturiere, istituti bancari o assicurativi, studi professionali (legali, ma anche notarili, commercialistici, tecnici, di architettura etc.)
Di norma opera nelle direzioni centrali.
Tale carriera specialistica può prendere le mosse da una posizione di collaboratore legale e culminare in quella di Responsabile dell'ufficio legale e contenzioso. L’esperto legale può perfezionare la propria formazione frequentando le Scuole di specializzazione, Master di II livello e corsi di perfezionamento.
    L'esperto legale in enti pubblici può esercitare la propria professionalità a livello nazionale, europeo e internazionale.
In particolare, in ambito nazionale, previa vincita di concorso indetto dalla Pubblica Amministrazione, può rivestire posizioni di elevata qualificazione a livello di governo locale (Comuni, Province, Regioni); negli Enti funzionali (ASL, Camere di Commercio, Università, Aziende pubbliche etc.); nelle Organizzazioni nazionali (Governo, Parlamento); nell’Agenzia delle Imposte; negli Ispettorati del Lavoro. Egli può, inoltre, svolgere l'attività di Operatore dell'amministrazione giudiziaria (Cancellerie dei Tribunali e delle Procure).
In ambito europeo, previo superamento di concorso pubblico indetto dall’Ufficio europeo di selezione del personale, può rivestire ruoli di prestigio e di responsabilità negli organi e organismi europei (Commissione, Parlamento, Consiglio, Corte di giustizia, Corte dei conti, Comitato delle regioni, Mediatore europeo, Garante dei dati).
Infine, in ambito internazionale può svolgere la carriera diplomatica e accedere, tramite concorso, a ruoli di prestigio e di responsabilità a livello di Organizzazioni internazionali governative e non.
L’esperto legale può perfezionare la propria preparazione frequentando le Scuole di specializzazione, Master di II livello e corsi di perfezionamento.

Obiettivo del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza è formare laureati che:

 

  • abbiano acquisito una solida conoscenza degli elementi della cultura giuridica di base, nazionale ed europea, anche con tecniche e metodologie casistiche, in rapporto a tematiche utili alla comprensione ed alla valutazione di principi ed istituti di diritto positivo moderno e contemporaneo;
     
  • abbiano raggiunto un adeguato livello di approfondimento di conoscenze storiche tali da poter valutare gli istituti del diritto positivo moderno anche nella prospettiva dell'evoluzione storica degli stessi;
     
  • posseggano capacità di elaborare e predisporre, anche attraverso l'uso di strumenti informatici, testi giuridici (normativi, negoziali e processuali) chiari, pertinenti, efficaci in rapporto ai contesti di impiego, ed opportunamente motivati;
     
  • posseggano ed abbiano maturato, attraverso le acquisite capacità interpretative, di analisi casistica, di qualificazione giuridica (rapportando dunque fatti a fattispecie), di comprensione, di rappresentazione, di valutazione e consapevolezza, un metodo valido ed efficace per affrontare i problemi interpretativi ed applicativi del diritto positivo;
     
  • posseggano un corretto metodo di analisi, nonché adeguati strumenti e solide cognizioni di base per il continuo aggiornamento delle proprie competenze e conoscenze.
     

    Il percorso formativo ha l'obiettivo di dotare i laureati dei Corsi della Classe LMG/01 di competenze tali da potersi indirizzare alle professioni legali ed alla magistratura, ma anche tali da consentire lo svolgimento di attività ed essere impiegati, in riferimento a funzioni caratterizzate da elevata responsabilità, nei vari campi di attività sociale, socio-economica e politica, ovvero nelle istituzioni, nelle pubbliche amministrazioni, nelle imprese private, nei sindacati, nel settore del diritto dell'informatica, nel settore del diritto comparato, internazionale e comunitario (giurista europeo), oltre che nelle organizzazioni internazionali in cui le capacità di analisi, di valutazione e di decisione del giurista si rivelano feconde anche al di fuori delle conoscenze contenutistiche settoriali.

    Il laureato dovrà possedere adeguate conoscenze degli aspetti istituzionali ed organizzativi degli ordinamenti giudiziari nonché acquisire, anche in funzione del percorso di specializzazione post-laurea, un corretto metodo di argomentazione giuridica, opportune conoscenze della sociologia giuridica e dell'informatica giuridica ed infine dovrà sviluppare la capacità di utilizzare in modo appropriato, anche con riferimento al lessico giuridico, la lingua italiana e un'altra lingua straniera.

Conoscenze richieste per l'accesso

Possesso di diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo conseguito all'estero e riconosciuto idoneo.
La precisazione delle conoscenze richieste per l'accesso e la specificazione delle modalità di verifica (eventualmente mediante test) saranno operate nel regolamento didattico del corso di studio nel quale saranno altresì indicati gli obblighi formativi aggiuntivi previsti nel caso in cui la verifica non sia positiva.

Modalità di ammissione

L'art. 5 del Regolamento del Corso di Studio magistrale in Giurisprudenza prevede che:

1. Per accedere al Corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza gli studenti devono essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di II livello di durata quinquennale o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo secondo la normativa vigente.
L'ammissione al Corso di Studio di studenti stranieri è regolamentata dalle Norme per l'accesso degli studenti stranieri ai corsi universitari del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Prot. n. 7802 del 24 marzo 2014). Tali norme stabiliscono anche le modalità di verifica della conoscenza della lingua italiana, ove detta verifica sia richiesta, e le condizioni di esonero. Ogni anno il Consiglio di Corso di Studio stabilisce il numero massimo di studenti stranieri ammessi al corso di laurea.
2. Per essere ammessi al corso di Studio in Giurisprudenza è obbligatorio sostenere un test a carattere orientativo, che ha lo scopo di valutare se la preparazione di base dello studente - in termini di conoscenze di cultura generale, di capacità logiche, analitiche e di comprensione del testo - sia adeguata e in linea con i requisiti necessari per frequentare con successo il corso di studio prescelto. Il mancato superamento del test non preclude né l'immatricolazione al Corso di studio né la possibilità di sostenere esami di profitto. Per coloro che non abbiano superato tale prova o che, pur essendosi iscritti, risultino assenti è prevista l'attivazione di specifici percorsi di recupero del debito.
3. Tutte le informazioni sono contenute nel bando, pubblicato sul sito www.unibs.it; tempi, modalità e contenuti di tali prove e didattiche integrative sono determinati ogni anno dal Consiglio di Corso di Studio, sentito il PAQ Didattica di Dipartimento.

Dall’a.a. 2023/24 per accedere ai corsi di laurea in Giurisprudenza e in Consulente del lavoro e giurista di impresa è previsto un test orientativo d’ingresso, il TEST SPS (Scienze Politiche e Sociali), che viene erogato dal CISIA (Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso) tramite l’Università degli Studi di Brescia a maggio, luglio e a settembre.

Il risultato del TEST SPS può essere utilizzato solo per immatricolarsi nella sede universitaria in cui si è sostenuto il test.

Agli studenti e alle studentesse che ottengono un punteggio inferiore a 13/40 sono attribuiti degli OFA (Obblighi Formativi Aggiuntivi) assolvibili frequentando un Corso di Introduzione allo studio del diritto della durata di 20 ore.

Il TEST SPS (Scienze Politiche e Sociali) è un test rivolto a chi vuole iscriversi ai corsi di area giuridica che richiedono una valutazione delle conoscenze iniziali prima dell’iscrizione.

La prova consiste nel superamento di un Test con quesiti a risposta multipla. Per avere informazioni sulla struttura e sugli argomenti del test e su altre informazioni utili è possibile consultare il sito del CISIA.

MODALITÀ DI ASSOLVIMENTO OFA

Gli OFA (Obblighi Formativi Aggiuntivi) sono attribuiti agli studenti che si immatricolano al Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza o al Corso di laurea in Consulente del lavoro e giurista d'impresa ma che nella prova attitudinale hanno ottenuto un punteggio inferiore a 13/40.

Per assolvere agli Obblighi Formativi Aggiuntivi è necessario frequentare il Corso di Introduzione allo studio del diritto (20 ore), che si terrà indicativamente nel periodo compreso tra settembre e ottobre.

Alla pagina Studiare del proprio corso di Laurea si trova il calendario delle lezioni da seguire.

Chi non supera il test e non assolve agli OFA non potrà sostenere alcun esame di profitto nel primo appello della sessione invernale.

Chi non sostiene il test né nelle sessioni anticipate né nella sessione di agosto-settembre e non assolve agli OFA NON potrà sostenere alcun esame di profitto nell’intera sessione invernale.

Orientamento in ingresso

Il Corso di Studio partecipa alle iniziative di orientamento in ingresso che sono gestite a livello sia di macro area sia di Ateneo e illustrate sull’apposita pagina del portale di Ateneo dalla quale si accede anche alle specifiche iniziative per le macro aree. Le iniziative sono coordinate da un gruppo di lavoro formato dal Delegato del Rettore all’orientamento, dai Delegati all’orientamento di Dipartimento e dal personale di un’apposita unità organizzativa (U.O.C. Orientamento). La progettazione ed erogazione delle attività di orientamento, sviluppate dalla U.O.C., sono certificate secondo lo standard UNI EN ISO 9001:2015.

Attività ordinaria, news e iniziative aggiornate sono consultabili sull’apposita pagina

Orientamento

 

Orientamento in itinere

Le iniziative di  tutorato sono organizzate a livello di Ateneo  secondo il piano annuale del tutorato, annualmente definito dalla Commissione di Ateneo per il Tutorato e approvato dal Senato Accademico. Il Servizio di Tutorato contribuisce all'orientamento in itinere con la finalità di aumentare la regolarità delle carriere e ad individuare le criticità che concorrono a determinare gli abbandoni. La gestione amministrativa del servizio di tutorato studentesco è certificata secondo lo standard UNI EN ISO 9001:2015 - ed assicurata nell’ambito dei servizi per il diritto allo studio da un’apposita unità organizzativa.

Tutorato

Caratteristiche della prova finale

La prova finale consiste nella presentazione di una relazione scritta individuale su una tematica a carattere teorico o applicativo che può essere legata ad attività di stage.
L'esame è svolto in seduta pubblica davanti alla Commissione di docenti, che esprimerà in centodecimi la valutazione complessiva.
La trasformazione in centodecimi dei voti conseguiti nelle varie attività didattiche, che danno origine a votazione in trentesimi, comporterà una media ponderata rispetto ai relativi crediti acquisiti.
Le attività relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento della Laurea Magistrale saranno svolte dallo studente, sotto la supervisione di un docente relatore, e comportano l'acquisizione di 17 crediti.

Modalità di svolgimento della prova finale

La prova finale consiste nella presentazione di una relazione scritta individuale su una tematica a carattere teorico o applicativo che può essere legata ad attività di stage.
L'esame è svolto in seduta pubblica davanti alla Commissione di docenti, che esprimerà in centodecimi la valutazione complessiva.
La trasformazione in centodecimi dei voti conseguiti nelle varie attività didattiche, che danno origine a votazione in trentesimi, comporterà una media ponderata rispetto ai relativi crediti acquisiti.
Le attività relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento della Laurea Magistrale saranno svolte dallo studente, sotto la supervisione di un docente relatore, e comportano l'acquisizione di 17 crediti.

Parte dei 17 crediti possono essere acquisiti all'estero, osservando la procedura prevista dal precedente art. 17 c.3 ('periodi di studio all'estero'). In tal caso verranno riconosciuti 9 cfu allo studente che si tratterrà all'estero per un periodo minimo di 3 mesi; lo studente potrà conseguire un credito aggiuntivo ogni 3 mesi di permanenza ulteriore, fino ad un massimo di 12 cfu per un periodo di 12 mesi.

Riferimenti e contatti

Per informazioni sull'attività didattica

U.O.C. Servizi Didattici - Giurisprudenza
Via San Faustino, 41 - Via delle Battaglie, 58 - 25121 Brescia

Per informazioni su iscrizioni, tasse, trasferimenti, certificati, carriera

U.O.C.C. Segreteria Studenti
Via San Faustino, 74/B - 25122 Brescia

Call Center 800 66 34 23 

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