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Convegno "Le neoplasie genitourinarie. Tra pratica clinica e innovazione"

Venerdì 29 novembre 2024
Sala Consiliare di Medicina - Viale Europa, 11

Il trattamento dei tumori urologici negli ultimi anni si è arricchito in complessità e potenzialità, rendendo necessario un costante aggiornamento scientifico. Il trattamento del carcinoma prostatico avanzato in prima linea è sempre più spinto verso la terapia di combinazione massimale, in assenza tuttavia di chiari fattori predittivi così come di evidenze che ne
guidino la scelta rispetto ad alternative di minore intensità. Nella comunità clinica è inoltre sempre più attuale il quesito sull’eventualità di modulare le terapie di combinazione, in base a durata e tossicità, lasciandosi sedurre da un possibile revival dell’intermittenza nella malattia metastatica. Infine, ormai da anni nuove metodiche radiologiche si stanno affacciando sullo scenario scientifico, con ripercussioni cliniche ancora incerte, di cui si vuole in questo contesto sondare la portata e la possibile utilità. Il trattamento di prima linea del carcinoma renale in Italia non è mai stato tanto ricco di alternative come nel 2024, portando alla necessità di individuare criteri di scelta tra le innumerevoli combinazioni, il che al momento costituisce l’argomento di gran lunga più dibattuto. Si vuole in questo caso riportare l’attenzione verso alcune strategie che spesso vengono riferite più al passato recente, quasi sopraffatte dalla marea montante delle novità farmacologiche: sorveglianza, drug holiday e monoterapia. Quale spazio resta ad oggi per queste possibilità di ridurre la tossicità clinica ed economica nella gestione del carcinoma renale? La novità scientifica saliente dell’ultimo anno è senza dubbio costituita dai nuovi dati circa la prima linea di trattamento delle neoplasie uroteliali avanzate. Come sempre, la necessaria latenza per la ricezione delle novità scientifiche nel panorama clinico italiano ci consente una pausa di riflessione. Quale il futuro ruolo della chemioterapia? Quale per la terapia di mantenimento? Siamo pronti a questa rivoluzione? Se l’impiego di enfortumab sarà in futuro esteso alla prima linea e in combinazione, dovremo senza dubbio conoscere ancor meglio le nuove tossicità associate a questo agente, prime tra tutte quelle cutanee, ancora in corso di definizione fisiopatologica e terapeutica, in un’ottica utilmente estesa ad abbracciare altre Specialità. Questo incontro vuole costituire l’occasione per una discussione multidisciplinare aperta circa le novità emerse nell’ultimo anno ed il loro impatto sulla gestione clinica delle neoplasie del tratto genitourinario, grazie alla presenza dei massimi esperti nel settore.
 

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