Il 21 settembre si celebra la Giornata Internazionale della Pace. L'Università degli Studi di Brescia ha da tempo scelto di raccogliere le sollecitazioni proposte dall’ONU a favore di uno Sviluppo Sostenibile; fra le varie strategie, particolare attenzione è stata posta sull’obiettivo 16: Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile, garantire a tutti l’accesso alla giustizia, e creare istituzioni efficaci, responsabili ed inclusive a tutti i livelli.
Per questo motivo ha istituito nel 2019 il Centro Studi di Ateneo University for peace (U4P), che, in questa prospettiva, ha promosso numerose iniziative, fra le quali ricordiamo la ricerca/indagine Facciamo la pace? sui conflitti nell’ambito della nostra Università; la gestione, da parte del nostro Ufficio Ammissione Studenti Internazionali della V sessione italiana di European Qualifications Passport for Refugees; l’avvio del Progetto europeo ARENA per lo studio di metodologie e strategie che supportino l’ammissione di rifugiati alla formazione superiore, la partecipazione a diverse edizioni del Festival per la Pace di Brescia; l’organizzazione del progetto Relazioni e Conflitti in collaborazione con Casa della Memoria di Brescia e il percorso di accreditamento del nostro Ateneo, a livello nazionale, per usufruire dei volontari del servizio civile.
Nel dicembre 2019 la CRUI – su proposta dell’Università degli Studi di Brescia e dell’Università di Pisa – ha promosso la costituzione della “Rete delle Università italiane per la pace” e individuato nel Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (CISP) dell’Università di Pisa il centro provvisorio di riferimento nazionale. La Rete intende promuovere all’interno della comunità universitaria l’attenzione alla costruzione della pace, come vocazione costitutiva dell’Accademia e come perno di tutte le discipline in essa coltivate, nelle attività di ricerca, formazione e terza missione. Da allora molti Atenei hanno aderito alla Rete che oggi conta quasi sessanta membri.
Ma il principale impegno del nostro Ateneo in tema di pace ha certamente riguardato la propulsione del corso di laurea magistrale in Scienze per la Pace: trasformazione dei conflitti e cooperazione allo sviluppo, in collaborazione con l’Università di Pisa, il quale propone un’offerta di saperi provenienti da più ambiti disciplinari, nazionali e internazionali, in una combinazione innovativa per il sistema universitario italiano.
Questa proposta, ribadendo la centralità dei principi fondamentali della Costituzione, della Carta delle Nazioni Unite e dei Trattati istitutivi dell'Unione Europea, dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, del Consiglio d’Europa, intende promuovere l’idea di “pace positiva” per un’educazione al superamento dei conflitti fondata sui principi di libertà, giustizia e democrazia e praticata con la nonviolenza, la tolleranza, l’inclusione, la solidarietà e la condivisione. Nel contesto della consolidata esperienza dell’Ateneo pisano, il contributo specifico dell’Università degli Studi di Brescia si caratterizza nell’individuazione delle buone pratiche per superamento nonviolento dei conflitti, siano essi innescati da attriti sociali o economici o ambientali o culturali, a livello locale o internazionale, con particolare attenzione per la prevenzione e la gestione della radicalizzazione dello scontro di tipo terroristico, in ciò potendosi avvalere del bagaglio teorico e pratico della bresciana Casa della Memoria. Il progetto intende fornire agli studenti una visione della pace come nuova prospettiva attraverso cui guardare il mondo e le sue complessità.
Il nuovo corso di laurea Magistrale Scienze per la pace: trasformazione dei conflitti e cooperazione allo sviluppo è un corso inter ateneo (Pisa-Brescia) che, per la parte bresciana, è incardinato nel Dipartimento di Giurisprudenza (DIGI).
Studiare la ‘pace’ significa saper intervenire nei cambiamenti epocali attuali (come ad esempio quelli climatici) tenendo conto di valori ineludibili quali etica, libertà, diritti, democrazia, sviluppo, crescita, uguaglianza, tolleranza, solidarietà. Significa educare le giovani generazioni alla cultura del dialogo e della partecipazione per un impegno finalizzato al superamento dei conflitti in forme non violente, con il coinvolgimento diretto delle associazioni e istituzioni bresciane, che da tempo lavorano nell’area del terzo settore della cooperazione e dello sviluppo.