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Festa Internazionale del Lavoro | 1 maggio 2022

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Papavero rosso

In tempi di guerra richiamare la centralità del diritto al lavoro potrebbe apparire secondario. Al di là della attualità bellica, legata alla palese aggressione mossa da un paese nei confronti di un altro, la riflessione può invece assumere una dimensione più ampia.

L’Università degli Studi di Brescia ritiene infatti che la dignità delle persone sia garantita dai diritti fondamentali e il lavoro ne rappresenta uno dei principali; ovviamente parliamo di lavoro correttamente remunerato, regolamentato da una normativa adeguata e esercitato entro criteri di sicurezza volti ad arginare o quantomeno far diminuire la inaccettabile (ma la cronaca dice il contrario) realtà degli infortuni e delle morti sul lavoro.

Un lavoro dignitoso, sicuro, adeguatamente remunerato, non discriminatorio, favorisce l’uguaglianza umana e affievolisce le differenze sociali, economiche e culturali.

Il lavoro idoneo e dignitoso è un supporto alla democrazia e quando si affianca alla libertà personale e associativa, altro diritto fondamentale, consente la crescita culturale e relazionale degli individui.

Nel mondo, invece, sono milioni le persone che non dispongono di un impiego dignitoso, e che si trovano a lavorare in condizioni di assoluta insicurezza, come dimostrano le situazioni estreme dei lavoratori sottopagati e a elevatissimo rischio dei paesi con economie fragili ma anche le condizioni in cui si trovano intere categorie di lavoratori sfruttati e non adeguatamente protetti dalle economie occidentali, come quella cui affidiamo il trasporto dei nostri pranzi senza, magari, farci troppe domande per capire come arrivi. Si tratta di situazioni, sia quelle a noi più vicine sia quelle più lontane, che generano tensioni sociali certamente non orientate in direzione della pace.

L’Università degli Studi di Brescia, celebrando la festa dei lavoratori ribadisce invece il proprio impegno nel ritenere il lavoro uno strumento fondamentale di affermazione della persona e si impegna a riconoscerne e mantenerne la centralità nei criteri formativi e organizzativi della propria comunità.

Prof. Carlo Alberto Romano, Delegato del Rettore alla responsabilità sociale per il territorio