Rapporto AlmaLaurea 2022: più dell’80% dei laureati UniBs trova lavoro entro l’anno

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Rapporto AlmaLaurea

Anche quest'anno i dati occupazionali dei laureati triennali e magistrali dell’Università degli Studi di Brescia si confermano superiori alla media regionale e nazionale. In crescita di 7,9 punti la percentuale di laureati magistrali che trova lavoro ad un anno dalla laurea: 89,2% nel 2022 contro l’81,3% nel 2021 (la media regionale si assesta al 81% quella nazionale al 74,6%). L'Università degli Studi di Brescia è nella top ten dei migliori atenei per tasso di occupazione a 5 anni dalla laurea

Ad evidenziarlo è il XXIV Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani che ha indagato, delle 77 Università aderenti al Consorzio, le performance formative di circa 300 mila laureati nel 2021 ed ha coinvolto, per la parte relativa alla condizione occupazionale, 660 mila laureati, di 76 università, di primo e secondo livello, del 2020, 2018 e 2016 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 4.319 laureati dell’Università degli Studi di Brescia. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2020 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2016 e intervistati dopo cinque anni.

«Conseguire la laurea all’Università degli Studi di Brescia continua ad aprire le porte al mondo del lavoro – commenta il Rettore prof. Maurizio Tira -. I dati del 2022 evidenziano un miglioramento dal punto di vista del tasso occupazionale dei nostri laureati magistrali, di quasi 15 punti in più rispetto alla media nazionale: un risultato che ci rende orgogliosi e che premia la scelta strategica della nostra Università di ampliare a aggiornare ogni anno l’offerta formativa».

 

I LAUREATI TRIENNALI A UN ANNO DALLA LAUREA

L'indagine ha coinvolto 1.477 laureati triennali del 2020 contattati dopo un anno dal titolo (nel 2021).

Isolando i laureati triennali dell’Università degli Studi di Brescia che, dopo il conseguimento del titolo, non si sono mai iscritti a un corso di laurea (33,4%), è possibile indagare le loro performance occupazionali a un anno dal titolo.

Ad un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è dell’81,7%, superiore alla media regionale (79,1%) e a quella nazionale il 74,5.

Il tasso di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 5,5% (9,4% il dato lombardo).

Il 35,6% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 40,5% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). Il 6,3% svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). La retribuzione è in media di 1.501 euro mensili netti.  

Ma quanti fanno quello per cui hanno studiato? Il 75,5% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il proprio lavoro.

 

I LAUREATI DI SECONDO LIVELLO A UNO E A CINQUE ANNI DALLA LAUREA

I laureati di secondo livello del 2020 contattati dopo un anno dal titolo sono 997 (di cui 544 magistrali biennali e 453 magistrali a ciclo unico), quelli del 2016 contattati a cinque anni sono 851 (di cui 435 magistrali biennali e 416 magistrali a ciclo unico).

A un anno

Ad un anno dal conseguimento del titolo, l’89,2% dei laureati di secondo livello  del 2020 è occupato (91,7% tra i magistrali biennali e 86,8% tra i magistrali a ciclo unico), la media regionale è pari al 81% (80,8% tra i magistrali biennali e 81,6% tra i magistrali a ciclo unico); la media nazionale, il 74,6%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 2,6% (3,5% tra i magistrali biennali e 1,7% tra i magistrali a ciclo unico): si assestava al 7,5% nel 2021. Il 24,5% può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 19,2% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). Il 30,9% svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 35,3%, 23% e 9,5%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 7,9%, 13,3% e 63,6%. La retribuzione è in media di 1.743 euro mensili netti (1.476 euro per i magistrali biennali e 2.164 per i magistrali a ciclo unico). Il 72,9% degli occupati ritiene la laurea conseguita efficace per il lavoro che sta svolgendo.

A cinque anni

Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello del 2016, intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, è pari al 91,9% (93,3% per i magistrali biennali, dato che permette ad Unibs di rientrare nella top ten degli atenei italiani, e 90,4% per i magistrali a ciclo unico); la media regionale è pari al 91,1%, la media nazionale l’88,5%. Il tasso di disoccupazione è pari all’1,8% (1,3% per i magistrati biennali e 2,2% per i magistrali a ciclo unico). Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 60,7%, mentre gli occupati che svolgono un lavoro non standard sono l’8,5%. Svolge un lavoro autonomo il 27%. Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 71,3%, 7,7% e 15,7%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 43,1%, 9,8% e 45,4%. Il lavoro part-time coinvolge il 3,7% degli occupati (1,7% tra i magistrali biennali e 6,9% tra i magistrali a ciclo unico). Le retribuzioni arrivano in media a 1,931 euro mensili netti. Il 69,5% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo; il 62% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.