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Rapporto AlmaLaurea 2025: il 90,9% dei laureati triennali Unibs trova lavoro entro un anno

Data news
AlmaLaurea 2025

Studiare all’Università degli Studi di Brescia continua ad aprire le porte al mondo del lavoro. È quanto emerge dal XXVII Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati, presentato oggi nell’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Brescia, nell’ambito del convegno “Laureati e lavoro nel prisma del mismatch”, organizzato con il Ministero dell'Università e della Ricerca e con il patrocinio della CRUI - Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.  


Il Rapporto 2025 ha indagato il profilo, delle 80 Università aderenti ad AlmaLaurea, di circa 305 mila laureati nel 2024 restituendone un’approfondita fotografia delle loro principali caratteristiche ed ha coinvolto, per la parte relativa alla condizione occupazionale, 690 mila laureati, di 81 università, di primo e secondo livello, del 2023, 2021 e 2019 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

I dati occupazionali dei laureati triennali e magistrali dell’Università degli Studi di Brescia si confermano anche quest’anno superiori alla media regionale e nazionale. Sale a 90,9% (88,8% nel 2024) la percentuale di laureati triennali che trova lavoro ad un anno dalla laurea (82,5% la media regionale), 88% il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello (82,7% la media regionale, 78,6% quella nazionale). In particolare, il 94,1% dei laureati magistrali biennali trova lavoro a cinque anni dalla laurea. In aumento anche le retribuzioni medie, che in media superano i 2 mila euro mensili netti per i laureati di secondo livello a cinque anni dalla laurea.

«Siamo lieti di ospitare il Convegno AlmaLaurea che, grazie alla ricchezza di informazioni che mette a disposizione dell’intera comunità, permette di riflettere sui cambiamenti in atto nelle esigenze dei giovani e sugli adeguamenti necessari per un miglior incontro tra domanda e offerta di lavoro – dichiara il Rettore, Prof. Francesco Castelli –. Nel presentare i risultati del Rapporto 2025 abbiamo riflettuto sui temi del mismatch che le indagini di AlmaLaurea consentono di guardare da molteplici angolazioni, monitorando gli esiti occupazionali dei nostri laureati a livello nazionale e internazionale. Il Rapporto 2025 mette in luce numerosi indicatori positivi per l’Università degli Studi di Brescia, confermando l’elevato livello di apprezzamento espresso dai nostri laureati, nonché le eccellenti prospettive occupazionali al termine del percorso universitario, con risultati che si confermano superiori rispetto alle medie regionali e nazionali. Tali evidenze rappresentano per noi motivo di orgoglio e valorizzano le scelte strategiche adottate, così come la qualità dell'offerta formativa, in sintonia con le esigenze del territorio e capace di preparare in modo efficace i nostri studenti, supportandoli nell’intraprendere con successo e soddisfazione il proprio percorso professionale».

 

IL PROFILO DEI LAUREATI DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA

Il background scolastico dei laureati si differenzia dal dato nazionale per una minore provenienza dai licei (57,0% confrontato con un dato nazionale del 73,0%) ed una maggiore provenienza dagli istituti tecnici (36,2% confrontato con un dato nazionale del 19,7%). Il 59,9% di studenti conclude il proprio percorso entro la durata prevista e un voto medio pari a 100,6 su 110. Una percentuale significativa, pari al 70%, ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi, mentre il 67,9% ha partecipato a tirocini formativi riconosciuti dal proprio corso di laurea. L’88,0% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’81,0% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, l’85,8% dei laureati che le ha utilizzate considera le aule adeguate. Più in generale, il 90,0% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso. 

 

LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 4.754 laureati dell’Università degli Studi di Brescia. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2023 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2019 e intervistati dopo cinque anni.

 

I LAUREATI TRIENNALI A UN ANNO DALLA LAUREA

L'indagine ha coinvolto 1.680 laureati triennali del 2023 contattati dopo un anno dal titolo (nel 2024).
Isolando quindi i laureati triennali dell’Università di Brescia che, dopo il titolo, non si sono mai iscritti a un corso di laurea (43%), è possibile indagare le loro performance occupazionali a un anno dal titolo. 
A un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è dell’90,9%, superiore alla media regionale (82,5%).
Il tasso di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 4% (6,9% il dato lombardo).
Il 51,9% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 21,6% su un contratto alle dipendenze a tempo determinato. Il 10,8% svolge un’attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Il lavoro part-time coinvolge il 9,6% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.686 euro mensili netti, superiore al dato nazionale (1,492 euro mensili).
Il 77,1% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Più nel dettaglio, il 71,1% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.

 

I LAUREATI DI SECONDO LIVELLO A UNO E A CINQUE ANNI DALLA LAUREA

I laureati di secondo livello del 2023 contattati dopo un anno dal conseguimento del titolo sono 1.041 (di cui 701 magistrali biennali e 340 magistrali a ciclo unico), quelli del 2019 contattati a cinque anni sono 1026 (di cui 587 magistrali biennali e 439 magistrali a ciclo unico).
A un anno
Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello è pari all’88% (92,7% tra i magistrali biennali e 77,9% tra i magistrali a ciclo unico), superiore alla media regionale dell’82,7% (82,7% tra i magistrali biennali e 82,7% tra i magistrali a ciclo unico) e alla media nazionale del 78,6%.
Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 4% (3,6% tra i magistrali biennali e 5% tra i magistrali a ciclo unico).
Il 33,7% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato mentre l’11,1% su un contratto alle dipendenze a tempo determinato. Il 14,7% svolge un’attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 44,7%, 12,2% e 6,4%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 5,8%, 8,4% e 35,8%. Il lavoro part-time coinvolge il 7,7% degli occupati (4,6% tra i magistrali biennali e 15,8% tra i magistrali a ciclo unico).
La retribuzione è in media di 1.754 euro mensili netti (1.663 euro per i magistrali biennali e 1.988 euro per i magistrali a ciclo unico), superiore al dato nazionale (1.488 euro mensili). Il 74,5% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo (il 67,3% tra i magistrali biennali e il 92,6% tra i magistrali a ciclo unico); inoltre, il 68,6% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite durante il percorso di studi (62,9% tra i magistrali biennali e 83,2% tra i magistrali a ciclo unico).

A cinque anni
Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello del 2019, intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, è pari al 94,1% (94,7% per i magistrali biennali e 93,5% per i magistrali a ciclo unico), superiore alla media regionale del 91,2% (90,5% per i magistrali biennali e 92,6% per i magistrali a ciclo unico) e alla media nazionale dell’89,7%.
Il tasso di disoccupazione è pari al 2,4% (2,1% per i magistrali biennali e 2,8% per i magistrali a ciclo unico).
Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 51,3%, mentre gli occupati con un contratto a tempo determinato sono il 5,4%. Svolge un’attività in proprio il 18,8%. Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 77,8%, 4,6% e 10,9%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 24%, 6,2% e 26,9%.
Il lavoro part-time coinvolge il 4,3% degli occupati (2,1% tra i magistrali biennali e 6,5% tra i magistrali a ciclo unico). Le retribuzioni arrivano in media a 2.010 euro mensili netti (2.030 per i magistrali biennali e 1.989 per i magistrali a ciclo unico), anche in questo caso superiore al dato nazionale (1.847 euro mensili). Il 78,6% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto (è il 68% tra i magistrali biennali e l’89,4% tra i magistrali a ciclo unico); il 71,2% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università (61,6% tra i magistrali biennali e 81,1% tra i magistrali a ciclo unico).
Il 64,4% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 35,2% nel pubblico; lo 0,4% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 73,2%, mentre l’industria accoglie il 26,1% degli occupati; lo 0,5% lavora nel settore dell’agricoltura.

 

AlmaLaurea è un Consorzio Interuniversitario fondato nel 1994 che a oggi rappresenta 82 Atenei italiani. Il Consorzio è sostenuto dal contributo del Ministero dell’Università e della Ricerca e dagli Atenei aderenti.
Il suo Ufficio di Statistica è dal 2015 membro del Sistan, il Sistema Statistico Nazionale.
Il Consorzio realizza ogni anno due Indagini censuarie sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei Laureati a 1, 3 e 5 anni dal conseguimento del titolo, restituendo agli Atenei aderenti, al Ministero dell’Università e della Ricerca e all’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) basi documentarie attendibili per favorire i processi di programmazione, monitoraggio e valutazione delle decisioni assunte dalle Università. Il Consorzio vuole essere anche un punto di riferimento per i diplomati e per i laureati di ogni grado, ai quali AlmaLaurea offre strumenti di orientamento, servizi, informazioni e occasioni di confronto tra pari, per valorizzare il loro percorso formativo e facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro. 
Il Consorzio raccoglie e rende disponibili online i CV dei laureati (oggi oltre 4.100.000) e affianca gli Atenei consorziati nelle attività di job placement attraverso una piattaforma web per l’intermediazione.
Favorisce, inoltre, l’incontro tra offerta e domanda di lavoro qualificato tramite la società interamente controllata AlmaLaurea srl, Agenzia Per il Lavoro (APL) che opera principalmente nell’intermediazione e nella ricerca e selezione del personale, progettando ed erogando servizi - rivolti a imprese, enti e professionisti - concepiti e offerti nell’interesse primario dei laureati e in sinergia con gli Atenei e con le Istituzioni pubbliche competenti. Il Consorzio internazionalizza i propri servizi, le competenze, le attività di ricerca in prospettiva globale, collaborando con Paesi europei – in linea con la Strategia di Lisbona – ed extra europei. Dall’esperienza di AlmaLaurea è nata l’associazione AlmaDiploma ETS, per creare un collegamento tra la scuola secondaria superiore, l’università e il mondo del lavoro.
https://www.almalaurea.it/